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Roma, Di Francesco: 'Allenerei Balotelli' VIDEO
SU NAINGGOLAN E PEROTTI - "Sono tornati in gruppo ieri. Radja deve ancora smaltire i postumi del dente perso e deciderò entro domani se schierarlo. Pellegrini è invece a completa disposizione".
SUL SASSUOLO - "L'anno scorso col Sassuolo ho pareggiato due volte contro il Napoli? Cambia le squadra, ma non l'atteggiamento e la mentalità. Dal punto di vista tecnico e fisico, al Sassuolo avevo giocatori inferiori ma l'atteggiamento ci ha portato a raggiungere risultati importanti. Noi abbiamo le potenzialità per fare bene a Napoli, nonostante la classifica non dica questo".
SULLE ELEZIONI - "Chi giocherà domenica sera difficilmente potrà votare. Non è giusto essere astensionisti, è giusto credere nel voto e io andrò sicuramente. Se vogliamo cambiare qualcosa ognuno di noi dovrà prendere una scelta".
SU EL SHAARAWY E DEFREL - "Si sono allenati bene in settimana. Defrel ha avuto qualche problemino negli ultimi tre giorni, ma potrebbero giocare tutti e due, così come tutti gli altri. Non ho deciso ancora nulla".
SU SARRI - "Lui ha iniziato molto prima di me, passando dalle gioie alle sconfitte. Ora è tra i migliori in circolazione, dimostrando di ottenere risultati e continuità, è passato da un 4-4-2 iniziale a un 4-3-1-2 a un 4-3-3. Al di là del sistema del gioco, è la mentalità ad averlo portato qui".
SU BALOTELLI - "Lo allenerei. Ci ho parlato prima di andare al Sassuolo e volevo portarlo con me. Poi non trovammo le condizioni, ma è un giocatore stimolante. Ha grandi mezzi".
SUGLI SCONTRI DIRETTI - "Più andiamo avanti e meno possibilità abbiamo per riprenderci la Champions, e le partite diventano di meno. Dobbiamo avere più convinzione. Sicuramente, non aver fatto molti punti con quelle davanti ci ha tolto qualcosa. Dobbiamo abbiamo l'occasione per migliorare e dobbiamo provarci".
SUI PROBLEMI - "Non diamo continuità a determinati movimenti. Se loro non volessero fare ciò che chiedo non lo farebbero mai. Se invece vediamo una loro ricerca di fare ciò che chiedo per poi perdersi significa il dover lavorare sull'aspetto mentale. Non va bene che alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore, con troppa facilità usciamo dalla partita alle prime difficoltà. L'aver rimontato poche volte è un segnale".
SUL CONFRONTO CON LA SQUADRA - "Al di là di cosa posso aver detto alla squadra, voi confondete la disponibilità e l'educazione con il poco carattere e la poca personalità. Per poter arrivare a qualcosa di importante, la condivisione è fondamentale, che significa credere in ciò che si fa. Quando parlo con i ragazzi, ascolto. Qualcuno ha scritto che ascolto e poi decido io ed è vero. Così come ascolto voi e vi rispondo con educazione. Non è un segno di debolezza, però, e mi dà fastidio che questa cosa venga confusa. Deciderò io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò sempre io. Chiaro? Quando vedrò che non ci sarà risposta sarò io il primo a salutare".
SU DE ROSSI E GONALONS - "Daniele ha più esperienza e capacità nella gestione della palla. Il francese ha più capacità fisiche nel recuperare in campo aperto alcune situazioni. Possono però entrambi interpretare quel ruolo. Noi però dobbiamo rimanere corti, al di là del sistema di gioco. Noi siamo bravi a rimanere compatti, se poi ci allunghiamo le cose non vanno. Strootman ha fatto benissimo quel ruolo a San Siro ma l'ha fatto anche perché aiutato dagli altri. Si parla spesso dei singoli ma il concetto di fondo è sempre di squadra".