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Roma, ecco come giocherà De Rossi: le tre varianti
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“Dovrà guardarsi dagli spaventatori professionisti… quelli che gli ricorderanno ogni cinque minuti che rischia tanto, che non ha esperienza, che sarebbe stato meglio se fosse arrivato alla Roma più tardi.” Nell’arco narrativo di un personaggio c’è sempre l’incontro con un mentore, la guida che indirizza i passi dell’eroe sul giusto cammino e lo consiglia saggiamente. Nella realtà di oggi basta whatsapp, oppure se sei famoso e vieni promosso a nuova carica la sistematica intervista di un giornale. E così Spalletti, il mentore intervistato dalla rosea, si è rivolto a De Rossi, il nuovo protagonista della storia giallorossa. Si è raccomandato di non farsi traviare (del resto un topos è un topos…) e di sfruttare l’occasione d’oro che gli è capitata. Perché farsi i problemi? Non c’è niente di male a chiamarsi De Rossi. Non c’è niente di male a non aver salvato la Spal, anzi gli può essere servito: “quello che gli è successo è un grande aiuto”. Aggiungo, se a Ferrara non ha fatto il miracolo, può darsi che sia stato anche perché la stagione era già indirizzata in un certo modo, già compromessa, essendo De Rossi subentrato a Venturato in ottobre. Delle 8 vittorie complessive, tre sono arrivate con il nuovo allenatore della Roma, due delle quali contro squadre di prima fascia, ovvero Parma e Reggina (ma che sofferenza!). Oddo, subentrato a sua volta a De Rossi dalla 25esima ne ha vinte altre tre. Insomma nessuno di loro trovò la bacchetta magica, per intenderci… Ma cosa ci può dire ugualmente questa esperienza, per quanto breve e ‘infelice’?
SISTEMI A TRE - Roberto Venturato, il suo predecessore sulla panchina degli estensi, è un fissato col rombo, il 4-3-1-2. Il contesto tattico che trova dunque De Rossi quando arriva a Ferrara è una difesa a quattro, con il trequartista e le due punte. Alla faccia di Mazzarri, Daniele non si fa problemi e cambia subito, passa a tre dietro. Tenete conto che fino all’anno prima era collaboratore tecnico di Mancini, altro simpatizzante della difesa a quattro (malgrado la svolta degli ultimi tempi in Azzurro, con quei tentativi di 3-5-2 e 3-4-2-1). Nell’immagine sopra vediamo un tiro di Maistro dalla distanza durante la vittoria più rotonda della Spal 22/23 (contro il Cosenza per 5 a 0), e firmata ovviamente De Rossi. La sua terza gara da allenatore dei biancazzurri. Non era partito male. Tatticamente parlando, osserviamo uno sviluppo tipico da sistema a tre, con le due punte vicine Moncini e La Mantia e i quinti belli alti.
E con Maistro, l’ex trequartista di Venturato, un po’ mezzala un po’ riferimento
sotto le due punte come in questo caso. Quindi un sistema che oscilla tra 3-5-2 e 3-4-1-2.
Sulla spizzata di La Mantia (ricercato volentieri con questa palla alta), il pattern che si genera potrebbe richiamare vagamente l’azione del rigore per la Roma contro il Milan, dove il trequartista Pellegrini va a sfruttare il pivot Lukaku. Un must con Mourinho diventato alla lunga un po’ troppo telefonato (ma evidentemente non per la difesa del Milan…).
CONTINUITÀ? - Di conseguenza non mi stupirebbe una certa continuità tattica col lavoro di Mourinho, almeno dal punto di vista del sistema di gioco, nelle sue varianti principali. Poi se De Rossi arriva e cambia tutto un’altra volta come ha fatto a Ferrara, anche questo è possibile e legittimo, ma mi sembra improbabile, quanto meno all’inizio. Certo non dobbiamo mai dimenticare che De Rossi ha un bagaglio tattico molto ricco, che annovera non solo Spalletti, ma anche Zeman e i suoi ‘contrari’, Lippi e Capello, fino ad arrivare a Luis Enrique. Insomma a quattro ci ha giocato spesso nella sua carriera…
LE VARIANTI - Dicevamo delle varianti a tre. La più logica è il 3-5-2, con il tandem Dybala-Lukaku. Per quanto scritto sopra non è assurdo parlare di 3-4-1-2, ma dubito che Dybala possa reggere da trequarti come lo pensano in tanti, sotto le due punte (questione di equilibri a centrocampo). Meglio tenerselo nei due attaccanti o al limite in un 3-4-2-1 storto, come peraltro già faceva alle volte con Mourinho prima di quest’anno, in cui il tecnico portoghese ha privilegiato il 3-5-2. Ecco, anche a De Rossi piace il 3-4-2-1 (vedi sopra i trequarti Maistro e Valzania contro la Reggina di Inzaghi, terza e ultima vittoria di Daniele nella parentesi biancazzurra). E se il 3-4-2-1 è storto, può tornare di moda il doppio ruolo di Pellegrini, un po’ mezzala un po’ trequarti di sinistra, come nel secondo tempo all’Allianz Stadium di quest’anno e in tante altre occasioni dell’epoca Mourinho ormai archiviata.