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Roma, da inadeguato a profeta: la rivincita del camaleontico Di Francesco
DA INADEGUATO A PROFETA - Nelle strade della capitale da mesi serpeggia una strana sensazione, un sentimento condiviso da molti: bravo, ma inadeguato. Troppi i punti di distanza da Juventus e Napoli, un divario che negli anni con Spalletti non si era visto. Punti persi, turnover esagerato, Nainggolan poco valorizzato: queste sono solo alcune delle critiche piovute sulla testa del pescarese. Quanto può essere grande un rischio? Quanto è lecito rischiare in un mondo che ha in pugno milioni di cuori? Per Di Francesco la paura non è un sentimento che val la pena vivere: coraggio, a piene mani. Contro una delle squadre più vincenti degli ultimi anni si cambia modulo: addio alla difesa a 4, arrivederci al tanto amato 4-3-3: si passa al 3-4-1-2. Notti insonni a studiare i blaugrana, a capire come ostacolare fenomeni come Messi e Iniesta. Difesa a tre con Manolas centrale per sfruttarne la velocità, Fazio e Jesus accanto per impostare meglio l’azione. De Rossi frangiflutti di qualità, Nainggolan trequartista, Schick e Dzeko finalmente affiancati. Un coraggio leonino, che ha regalato un roboante 3-0 che è valso la qualificazione alle semifinali di Champions League.
CAMALEONTICO - “E’ nata una filosofia, non un modulo” ha detto Di Francesco nel post partita europeo. Una filosofia che è entrata a tutti gli effetti nel mazzo di carte a disposizione del tecnico ex Sassuolo. Una soluzione alternativa che può essere riproposta anche a strette giro di boa. Ma domenica sera, nel derby contro la Lazio, la Roma potrebbe tornare al “vecchio” 4-3-3. Le scelte non sono ancora fatte, tutto può cambiare, ma ora i giallorossi sono camaleontici, possono cambiare forma e aspetto, mutare per ogni necessità. Una rivincita contro tutti i detrattori, contro l’etichetta di integralista tattico che in tanti gli avevano troppo presto cucito sul petto. Stravolgere senza sconvolgere: questa la ricetta, tanto semplice quanto difficile da maneggiare. Uno dei più grandi punti di forza negli ultimi anni della Juventus, arrivata a sei scudetti consecutivi, è stata la capacità di Allegri di adattare moduli e sistemi di gioco ai giocatori presenti in rosa, trovando stagione dopo stagione la chiave di volta, mai chiuso su una sola idea. Da martedì la Roma è su quella stessa strada: cambiar pelle rimanendo vincente. Ora manca solo una coppa, un trionfo sublimato dall’eternità che regalano i titoli. Domani c’è il sorteggio delle semifinali di Champions, Di Francesco saprà farsi trovare pronto.
@andreasereni90