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    Roma, da inadeguato a profeta: la rivincita del camaleontico Di Francesco

    Roma, da inadeguato a profeta: la rivincita del camaleontico Di Francesco

    • Andrea Sereni
    Una scelta folle, un azzardo, una magia tattica che poteva trasformarsi in una colpa brutalmente appiccicata addosso, come il peggior caldo estivo. Un rischio che ha pagato: martedì notte Roma non ha dormito, ebbra di una gioia unica, quella che ti prende dentro, che smuove sensazioni e emozioni difficili da descrivere, che ti trascinano in un’altra dimensione, lasciandoti attaccato alla realtà solo quanto basta, per rivivere minuto dopo minuto immagini che ti accompagneranno per sempre. Eusebio Di Francesco di tutto questo è il vero artefice, l’architetto del miracolo. E dire che, fino a pochi giorni fa, le critiche per il suo primo anno da allenatore nella capitale non mancavano, anzi.

    DA INADEGUATO A PROFETA - Nelle strade della capitale da mesi serpeggia una strana sensazione, un sentimento condiviso da molti: bravo, ma inadeguato. Troppi i punti di distanza da Juventus e Napoli, un divario che negli anni con Spalletti non si era visto. Punti persi, turnover esagerato, Nainggolan poco valorizzato: queste sono solo alcune delle critiche piovute sulla testa del pescarese. Quanto può essere grande un rischio? Quanto è lecito rischiare in un mondo che ha in pugno milioni di cuori? Per Di Francesco la paura non è un sentimento che val la pena vivere: coraggio, a piene mani. Contro una delle squadre più vincenti degli ultimi anni si cambia modulo: addio alla difesa a 4, arrivederci al tanto amato 4-3-3: si passa al 3-4-1-2. Notti insonni a studiare i blaugrana, a capire come ostacolare fenomeni come Messi e Iniesta. Difesa a tre con Manolas centrale per sfruttarne la velocità, Fazio e Jesus accanto per impostare meglio l’azione. De Rossi frangiflutti di qualità, Nainggolan trequartista, Schick e Dzeko finalmente affiancati. Un coraggio leonino, che ha regalato un roboante 3-0 che è valso la qualificazione alle semifinali di Champions League.

    CAMALEONTICO - “E’ nata una filosofia, non un modulo” ha detto Di Francesco nel post partita europeo. Una filosofia che è entrata a tutti gli effetti nel mazzo di carte a disposizione del tecnico ex Sassuolo. Una soluzione alternativa che può essere riproposta anche a strette giro di boa. Ma domenica sera, nel derby contro la Lazio, la Roma potrebbe tornare al “vecchio” 4-3-3. Le scelte non sono ancora fatte, tutto può cambiare, ma ora i giallorossi sono camaleontici, possono cambiare forma e aspetto, mutare per ogni necessità. Una rivincita contro tutti i detrattori, contro l’etichetta di integralista tattico che in tanti gli avevano troppo presto cucito sul petto. Stravolgere senza sconvolgere: questa la ricetta, tanto semplice quanto difficile da maneggiare. Uno dei più grandi punti di forza negli ultimi anni della Juventus, arrivata a sei scudetti consecutivi, è stata la capacità di Allegri di adattare moduli e sistemi di gioco ai giocatori presenti in rosa, trovando stagione dopo stagione la chiave di volta, mai chiuso su una sola idea. Da martedì la Roma è su quella stessa strada: cambiar pelle rimanendo vincente. Ora manca solo una coppa, un trionfo sublimato dall’eternità che regalano i titoli. Domani c’è il sorteggio delle semifinali di Champions, Di Francesco saprà farsi trovare pronto.

    @andreasereni90

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