Romamania: Di Francesco è un pazzo. E Dzeko è meglio di Messi
«Io punto alla finale di Kiev»- Di Francesco è un pazzo. Uno che dietro quell'inappuntabile immagine british nasconde qualcosa di folle. Dai, ha una rotella fuori posto e l'ha detto anche lui. No ma dico avete visto che roba? Più ci ripenso e più non riesco a raccogliere tutti i pensieri che mi sono passati per la testa in una notte che, nonostante una vita passata all'Olimpico, non avevo mai vissuto prima. Lo ha detto anche lui, quando è entrato in sala stampa (tra gli applausi) dopo aver annientato il Barcellona: «Sono pazzo». E' l'estrema sintesi dell'idea che gli è venuta dopo le due sberle con la Fiorentina. L'idea di inventarsi quel modulo a due punte, il 3-5-2 e poi il passaggio in corsa al 3-4-3. E tutto questo contro il Barcellona che te ne aveva fatti quattro, anche se poi due, anzi quasi tre se contiamo la scempiaggine di Gonalons sul 4-1, te li eri fatti da solo. Quell'idea folle, non ha spazzato via soltanto Leo Messi lo scintillante mondo blaugrana - sbiadito come quelle maglie celestine, involontaria metafora di una notte da dimenticare _ ma anche il lato oscuro del 'romanismo' che richiama a grandi sventure.
Proprio lì, all'Olimpico, dove la gente é impazzita quanto e come Di Francesco al fischio finale, si sono consumate tragedie che hanno spaccato il cuore ai tifosi. Liverpool, Lecce, Sampdoria gli incubi peggiori di chi s'è convinto che «Tanto adesso finisce male, siamo la Roma» fosse il tatuaggio del destino. E invece no. Uno, due, tre gol e il Barcellona non tira mai in porta. E invece stavolta non c'è beffa, né rigore sbagliato, né Pasculli e Barbas di quel Roma-Lecce e neanche Grobbelaar che guarda i rigori romanisti finire fuori dallo specchio nella finale di Coppa dei Campioni. E, sì, non ci sono neanche Cassano e Pazzini che squassano il sogno dell'esaltante Roma di Ranieri. No, stavolta c'è un allenatore pazzo. Meravigliosamente pazzo che ha spazzato via tutto questo. E non è roba da poco, annientare il Barcellona e la sfiga in una sola notte, decidendo di giocarsi la reputazione per seguire quell'incredibile, meraviglioso, guizzo di follia. Eppoi, una parolina per Edin Dzeko. Un mostro. Il leader degli Indomabili. Nella notte del destino nettamente superiore a Messi. Un giocatore di livello immenso che, forse, tutta Roma adesso imparerà ad amare senza più alzare il sopracciglio. P { margin-bottom: 0.21cm; }