La figlia del calcio aggressivo un tempo guidata da Strootman ora inizia a ruotare attorno a Dzeko, che è qualcosa di più di un centravanti, è un uomo capace di trasformare il “falso nueve” in un “factotum nueve”, di pulire palloni, lanciare contropiedi, salire, scendere, più che un uomo un ascensore tattico, spiega Repubblica.Questa squadra è l’esito di recenti, profonde delusioni e d’inspiegabili depressioni da campo. Ma una volta passate, son dolori. Come due anni fa la Roma torna a dare il meglio di sé aspettando che le altre facciano la fine delle mosche sul parabrezza, non arretra più negli ultimi venti metri, spaventata a morte da Mehmedi o Mladenovic. Si è scoperta spavalda, coraggiosa, disposta a sistemarsi a sei, con Salah e Gervinho ultimi baluardi in larghezza.