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    Roma-Cagliari, le pagelle di CM: Karsdorp biondo Natal. Joao Pedro illude

    Roma-Cagliari, le pagelle di CM: Karsdorp biondo Natal. Joao Pedro illude

    ROMA-CAGLIARI 3-2

    Mirante 5,5
    : Proprio non ci siamo. Dopo i sudori bollenti di Bergamo arrivano brividi gelati pure col Cagliari. Il tiro di Joao Pedro è angolato ma decisamente debole. Antonio aveva regalato spaventi pure al 3’ quando è uscito dalla sua area per anticipare di petto Simeone. Proprio il Cholito cicca a due centimetri da lui al 35’ nell’unico vero pericolo arrivato nel primo tempo. Nella ripresa è tutta un’altra musica e deve pure andare a baciare la traversa. Esce per infortunio. (28’st Pau Lopez ng: gli tocca subire gol pure oggi, su rigore) 

    Mancini 6: Rimedia un record poco onorevole quando nel secondo tempo commette tre errori madornali in 5 minuti. Ai primi due viene graziato da Simeone, al terzo viene purgato da Joao Pedro. Si riscatta segnando il primo gol stagionale che chiude il match.  La dogana del ragazzo di Pontedera è sempre la prima a dover essere oltrepassata dagli avversari. Vive nella costante voglia di anticipare, con le buone e con le cattive. Andando però incontro pure al costante pericolo del giallo che arriva sul finire del primo tempo e che forse ne condiziona l’intera gara. 

    Cristante 6,5: Si ritrova titolare, in difesa. Becca un giallo sacrosanto dopo nemmeno venti minuti per una stecca a Joao Pedro ben oltre la sua area di competenza ma ha lo sguardo attento e nel primo tempo concede davvero poche zolle di terreno al Cagliari. La fame d’avanzamento si palesa alla mezz’ora quando di testa chiama Cragno al miracolo. Poi pure lui sgrana gli occhi rivedendo i mostri di Bergamo. (28’st Smalling 6: il tempo di fare da torre per il gol di Mancini. Mica poco) 

    Kumbulla 6: E’ il più calmo del terzetto, il più concreto. E infatti è l’unico a non prendersi il giallo nel primo tempo. L’albanese tiene pulita la sua zona per 45 minuti costringendo Joao Pedro e Simeone a spostarsi da altre parti e riparando al 56’ una falla idraulica che poteva provocare danni ben maggiori.  Apprezzabile pure qualche lancio dalle retrovie. Poi becca il giallo e esce. (18’st Ibanez 6: entra concentrato ma nel finale c’è da sudare) 

    Karsdorp 7: Si è ripreso dall’aria alta di Bergamo e dopo 10 minuti mette in mezzo il cross teso dal quale nasce il gol di Veretout. Poi è sfida di muscoli a distanza con Lykogiannis. L’olandese prova a giocare d’astuzia e sa di poter sfruttare doti superiori. Sembra finire in parità ma quando meno te lo aspetti ecco il gancio di Rick che permette a Dzeko di ristabilire il vantaggio e atterra una volta per tutte il greco.  Non molla nemmeno nel finale quando c’è da rincorrere l’avversario. 


    Villar 6: Torna titolare il professore con la faccia da bambino e la squadra ritrova equilibrio, al netto della differenza di qualità dell’avversario. E’ uno di quelli che fa poco per farsi notare, ma fa tanto per farsi ammirare. Poche le sbavature, una al 47’ che però non costa cicatrici e uno al 90’ quando provoca il rigore. Non la sua migliore uscita ma nel finale va a strappare palloni da Oriali. 

    Veretout 7: Ottava prodezza stagionale, e questa pure pesa come parecchio. Air Jordan segna come un attaccante senza però tralasciare il lavoro di pulizia alle sue spalle. Ruba palloni e idee ai mediani del Cagliari concedendo a inizio ripresa a Mkhitaryan l’occasione per raddoppiare. Poi, vista l’alta marea sarda, si rimette dietro gli scogli senza però farsi travolgere. 

    Bruno Peres 5,5: Ci sono politici che negli anni hanno fatto il salto della quaglia, spesso collezionando brutte figure. Brunetto politico non è ma spostandosi a sinistra oggi fa gli stessi danni che di consueto arrivano a destra. Quando c’è da correre a briglia sciolta libera il suo istinto da attaccante mancato. Il contraltare è ovviamente la tenuta difensiva dove soffre le progressioni a corrente alternata di Zappa. 

    Pedro 5: Passa dai fantasmi alla Christmas Carol di Bergamo a una serata decisamente più natalizia con tanto di invito a sedere alla tavola ristretta dopo venti minuti. Cragno sbarra la porta di casa dopo un bel guizzo dello spagnolo che però continua a sbagliare troppi palloni in fase di fraseggio. Gli rinnovano l’invito al 51’ e stavolta sono decisamente più le colpe di Pedro che i meriti del portiere. Anche perché c’era Dzeko solo in area. Errori pesanti, pesantissimi. (18’st Pellegrini 6,5: alza il volume delle casse e dal momento del suo ingresso arrivano i due gol risolutivi. Non è un caso)

    Mkhitaryan 6: Dopo settimane da Grande Gatsby mette da parte i fuochi d’artificio e torna a vestire i panni del giocatore (quasi) normale facendosi notare più per la fase di contenimento che per quella realizzativa. Ci prova a inizio ripresa ma le polveri sono abbastanza bagnate. Così riveste di nuovo i panni dell’uomo-assist fornendo a Pedro un cotechino con lenticchie che lo spagnolo getta dalla finestra.  

    Dzeko 6: Altruista, sin troppo, quando gli arrivano palloni sui piedi. Lui se li va a cercare poco mostrando una forma fisica approssimativa e provando da fuori area un ibrido mal riuscito tra un pallonetto e un fendente. La stanchezza passa nella ripresa quando chiama il 113° gol grazie a un regalone di Karsdorp. E’ l’unica cosa degna di nota, ma è da cerchiare col rosso. (33’st Mayoral 5,5: altro gol divorato, e poteva costare una fortuna)

    Fonseca 6,5: Si dimostra ancora una volta quasi infallibile con le  medio-piccole vincendo una partita in cui prevale la maggiore qualità della sua Roma e in cui però rivede la flessione della difesa a metà del guado. Azzecca la mossa Cristante e “maledice” i tanti errori sotto porta di Pedro e Dzeko che per poco non gli mandano per traverso il Natale. Non siamo sui livelli di Bologna ma può passare feste serene dopo l’incubo di Bergamo. Nel 2021, però, bisogna alzare l’asticella. 



    CAGLIARI


    Cragno 7: Incolpevole sul gol di Veretout, evita lo 0-2  due volte con due maxi interventi su Pedro e Cristante. Poi resta solo contro Dzeko. Tra i migliori in serie A. 

    Godin 6: Qualche sbavatura c’è, ma regala carattere e prova spesso a far male di testa su calcio piazzato. (40’st Caliga ng)

    Ceppitelli 5: Torna dopo tanto e si ritrova a fronteggiare Dzeko. Sembra spegnerlo, ma è un’illusione. 

    Waluekiwicz 5,5: Recuperato all’ultimo soffre molto i calci piazzati avversari ma nella ripresa prende le misure. 

    Zappa 6: Quando decide di spingere sulla destra per Bruno Peres sono dolori. Lo fa a corrente alternata. 

    Rog ng: Sfortunato, e poco reattivo nel primo quarto d’ora.  (14’pt Oliva 6: fornisce l’assist a Joao Pedro e consegna al reparto muscoli e polmoni)

    Marin 6: Con l’uscita di Rog si prende la porzione di qualità che manca. Da un cross teso rischia di nascere il pareggio di Simeone, nel finale si svilisce. (40’st Pereiro ng)

    Nandez 6: Sguardo da combattente e tanti chilometri. L’impegno non manca mai, a volte però è troppo frettoloso. 

    Lykogiannis 4,5: Sfida di fisico con Karsdorp ma già al 10’ becca il primo gancio. Si rialza ma poi crolla al secondo affondo dell’olandese. Male. (33’st Sottil 6: doveva entrare prima)

    Joao Pedro 7: Da qualche giornata sembrava stremato. Lo sembra anche stasera ma gioca di mestiere e nella ripresa trova un gol da grande attaccante sfruttando pure gli errori di Mancini e Mirante. E poi il rigore della speranza. 

    Simeone 6: Presenza viva e di verve in ogni fase del match. Nel primo tempo arriva tardi su un bel cross di Marin, poi fallisce due volte il pareggio. Ma sempre da lui arriva l’intuizione per il gol di Joao. (33’st Pavoletti 6: causa preoccupazioni alla difesa romanista)

    Di Francesco 5,5: Ritrova la sua Roma quasi due anni dopo e ripropone la difesa a 3 (o a 5) che fu provvidenziale contro il Barcellona nello storico quarto di Champions. Prova a riprendere il match ma tarda troppo i cambi.

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