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    Rom, De Rossi: 'La Juve resta la più forte.Giù le mani da Dzeko e Di Francesco'

    Rom, De Rossi: 'La Juve resta la più forte.Giù le mani da Dzeko e Di Francesco'

    Obiettivo rialzarsi. La Roma si appresta a sfidare il Sassuolo nell’ultima partita del 2017 e vuole assolutamente tornare ai tre punti per mettersi alle spalle la sconfitta con la Juve e l’eliminazione in Coppa Italia. Il primo a volerlo fare è il capitano Daniele De Rossi, intervenuto nel pomeriggio ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

    Partiamo dallo Juventus Stadium: lì si continua a perdere. Sono più forti o c’è sudditanza?
    La Juventus ha giocatori fortissimi, se vincono da 5-6 anni di seguito vuol dire che sono più forti. Noi abbiamo fatto la nostra partita. Meno bene nel primo tempo, meglio nel secondo. Un po’ tutti soffrono la Juventus. Un pareggio poteva starci, ci avrebbe portato a vedere questo inizio di stagione in maniera differente.



    Sul gol di Benatia abbiamo visto la ferocia di Benatia, con i difensori della Roma fermi. Ferocia e arrendevolezza: è una forzatura secondo te?
    Sì, perché poi Benatia è quello che passa la palla a Schick e sembra arrendevole in quella circostanza. O la stessa mia palla per Florenzi quando prende la traversa era una palla in cui due difensori della Juve si bloccano. Non abbiamo sfruttato le occasioni. Szczesny è stato bravo su Schick. Benatia è stato cattivo in quella circostanza, è vero, ma farne un discorso di squadra e mentalità è sempre troppo legato al risultato finale.

    Quindi la sudditanza la togliamo di mezzo?
    Secondo me iamo andati anche a prenderli bene per fare la partita aggressiva. Con le squadre forti ogni tanto non riesce, con le altre è più facile che sbaglino i passaggi sulle tue pressioni. È tutto diverso in base alle qualità.

    Questo gruppo della Roma ti sembra pronto e maturo per iniziare a vincere qualcosa?
    È un percorso lungo. Vincere è una parola di cui non si deve abusare. Me l’ha insegnato un allenatore a cui devo tanto e che stimo molto: Antonio Conte. Lui si arrabbiavo quando si parlava di vincere. Non puoi basare le ambizioni di una squadra su una partita sola, soprattutto quando vai a giocare contro una squadra molto forte che vorremmo raggiungere.

    Che qualità ha aggiunto Di Francesco a questo gruppo?
    Ne ho parlato spesso. Potrei parlare semplicemente dei punti. L’altro anno avevamo un allenatore magnifico e abbiamo fatto un campionato strepitoso, e guardando la classifica potremmo aver fatto più punti al giro di boa. Considerando anche il maledetto recupero. Questo potrebbe mettere tutti a tacere, poi sta dando un’impronta facilmente riconoscibile: aggredire tutti, che sia la Juve o il Sassuolo, non ti rende prevedibile questo. Lui ci fa lavorare su certe pressioni, da questo punto di vista stiamo ottenendo tanto e anche sulla solidità difensiva.

    C’è una leggera involuzione sulla capacità di andare in gol.
    Dirò una banalità, ma questo è un discorso di squadra, di episodi, di supporto ai giocatori offensivi. Anche un pizzico di fortuna, o di stanchezza che arriva a fine anno dopo tante partite. Non vedo un problema grave. Creiamo un po’ meno, non possiamo solo attaccarci alla fortuna, ma non vedo una situazione preoccupanti. I nostri attaccanti sono forti e torneranno a segnare.

    Su Dzeko
    È un attaccante facilissimo da giudicare, un campione assoluto. Anche quando non fa gol, aiuta la squadra in maniera incredibile. Il fatto che la squadra stia producendo meno, non lo aiuta. Lui ha bisogno di presenza di area, di manovra, perché agisce in quella zona di campo. L’anno scorso faceva gol appena la toccava, è vero, ma comunque secondo me sta facendo un’ottima stagione.

    Lotta scudetto: meglio Juve o Napoli?
    Sono due anni che dico che il Napoli è la squadra più accreditata per vincere, mi piace come giocano. La Juve però è sempre lì, dobbiamo per forza ripartire da una Juventus favorita. Un passo dietro metto il Napoli e noi, il campionato poi è lungo e ci sono tanti scontri diretti. Nulla è deciso, ma dobbiamo stare calmi nel fare proclami dopo qualche vittoria consecutiva, dobbiamo giocarcela contro grandissime squadre. Questo va anche a periodi, se avessimo parlato due settimane fa avremmo messo l’Inter prima del Napoli. Abbiamo perso qualche punto, ma ora ci sono partite da vincere assolutamente per riavvicinarci alle squadre davanti.

    Nazionale: sono usciti molti spifferi dopo Italia-Svezia...
    "Anche sul fatto che mi sia rifiutato di entrare si era parlato, è uno scambio che succede 100 volte tra giocatori e preparatore, poi mi sono andato subito a scaldare. Uno scollamento? C'è stato un momento di grossa tensione, c'è stato qualcosa che non dovrebbe mai uscire dagli spogliatoi...delle cose che succedono lì non mi piace parlarne. C'era grosso nervosismo, pensavamo di uscirne fuori e invece non ci siamo riusciti. Se penso di non giocarmi il Mondiale questa estate perché c'è stata una riunione un po' turbolenta parto dal presupposto sbagliato, potevo far meglio in campo"

    Profilo giusto per il presidente federale?
    "Penso che Damiano Tommasi sia una persona che dà sempre un'immagine diversa, con lui vai sul sicuro. Non mi è piaciuto neanche gettare tutta la croce addosso a Tavecchio, non mi ha fatto impazzire come si è inserito ma poi negli anni ha fatto il dirigente e non poteva fare i miracoli. Ne ha fatti nella prima gestione e poi bisogna dividersi i demeriti per quello che è successo dopo. Bisogna essere coerenti quando si parla di persone o progetti"

    Totti dirigente?
    "Mi piaceva più calciatore perché mi faceva vincere le partite. Si sta ambientando bene anche perché ha un ottimo rapporto con Monchi, invece ha trovato il suo posto ideale"

    Auguri al Var o a Lapadula?
    "Penso che non è ancora perfetto il Var ma negli anni ci darà grosse soddisfazioni e tranquillità in campo sull'accettare le situazioni. Nel football americano è una cosa normale e riconosciuta, va in automatico e neanche se ne parla. Ci vorrà un po' di tempo però leverà quasi tutti i dubbi in Italia"

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