Rocchi: 'Var? Si renda meno soggettivo il chiaro errore'. Marotta a Rizzoli: 'Serve un interlocutore politico, ecco la mia idea'
SUL VAR - "Quando usarlo? La risposta sarebbe facilissima leggendo il protocollo: quando c’è un “chiaro ed evidente errore”. Ma in queste quattro parole c’è tutta la difficoltà che un Var può trovare nel suggerire una review perché è talmente soggettivo il “chiaro ed evidente errore”... Certamente, e questo è ciò che deve fare una commissione e dobbiamo cercare di fare tutti insieme, più rendiamo chiara e semplice la casistica e più sarà facile per gli arbitri e gli stessi calciatori ritrovarsi al suo interno".
SULLA SPIEGAZIONE AL PUBBLICO - "Vorrei creare un appuntamento fisso, non so in che cadenza ancora. In Bundesliga usano Twitter: è un’idea positiva, per noi sarà fondamentale avere la sala Var a Coverciano e mi auguro arrivi il prima possibile: sarà una location fondamentale dove lavorare tutti insieme e dove rispondere ai quesiti".
Sempre tramite le colonne della Rosea ecco le parole di Beppe Marotta, ad dell'Inter, che risponde a Rizzoli: "Rivendico il merito di essere uscito allo scoperto, in seguito a quell’errore macroscopico, e di aver rotto il fronte nel sottolineare un vuoto normativo nell’utilizzo della tecnologia. Detto questo mi fa piacere che Rizzoli abbia apprezzato i miei toni e che abbia confermato come sabato abbiamo subìto un errore sia da parte dell’arbitro in campo che da quello al Var. Rocchi? Premesso che abbiamo ricevuto una comunicazione su questo nuovo ruolo solo i primi di ottobre, ma si parla di un ruolo formativo per dirimere perplessità regolamentari. Ritengo invece che serva un chiarimento ufficiale, magari presso la Lega di Serie A, sulle caratteristiche di questo ruolo anche e soprattutto come interlocutore politico".
IL MODELLO DA SEGUIRE - "Quello della Premier League: in Inghilterra c’è un gruppo – il PGMOL, professional game match officials - esterno sia alla Premier che alla Federazione a cui i club possono chiedere chiarimenti sulle decisioni arbitrali. C’è una differenza fra la didattica, che è importante, e che viene fatta con giocatori e staff tecnico, e la politica che spetta ai dirigenti e che a mio parere non è fatta di recriminazioni televisive nè di toni eccessivi, ma di un dialogo nella massima trasparenza. E sia chiaro, io personalmente stimo Rocchi e il suo valore professionale, noi non vogliamo dare le pagelle agli arbitri, ma vorremmo un interlocutore. Le opzioni possono essere tante: da un confronto a cadenza fisse dello stesso Rocchi con la Lega di Serie A o alla creazione di un ruolo simile a quello di Rocchi all'interno della Lega. Una figura autorevole che il lunedì si confronti con lui presentandogli le istanze raccolte dai singoli club, che sia scelto dal presidente della Lega e dall'a.d. e poi proposto all'assemblea".