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    Rocchi: "Arbitri ammorbiditi dal VAR? Se è così, non fanno più la Serie A! Conceiçao, mai simulazione"

    Rocchi: "Arbitri ammorbiditi dal VAR? Se è così, non fanno più la Serie A! Conceiçao, mai simulazione"

    • Redazione CM
    Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A e Serie B, è intervenuto come ospite in occasione di una puntata speciale di Sky Calcio Club. Il numero uno dei fischietti italiani ha fatto il punto sul rendimento dei suoi uomini dopo le prime sette giornate di campionato e ha provato a chiarire alcuni degli aspetti più discussi e controversi del regolamento.

    L’intervento di Rocchi si è aperto con una riflessione sull’ultima giornata di Serie A prima della sosta, nella quale non sono mancate alcune situazioni che hanno fatto discutere: “Secondo me l'ultima giornata ci ha creato dei problemi perché abbiamo fatto degli errori, o meglio abbiamo sbagliato le interpretazioni. La differenza tra chi commenta e noi è che noi abbiamo un regolamento da seguire e ci sono situazioni e idee difficili da conciliare. Il primo anno abbiamo fatto tante discussioni sul fuorigioco passivo e attivo e ci siamo accorti che il VAR interveniva troppo”.
    Altro aspetto molto importante e sul quale spesso gli allenatori di Serie A hanno mostrato le proprie perplessità è l’uniformità nell’utilizzo del VAR: “Il Var parte con l'idea che l'intervento deve essere fatto se l'errore è grave. Noi non siamo fuoristrada perché siamo in linea con le competizioni europee e con le altre leghe, Premier a parte. La forbice di intervento comunque si è allargata. Quando c'è un errore importante, ci sono due ragazzi nel VAR che la pensano in un modo e poi quando escono capiscono che tutti quelli fuori la pensano in modo opposto. L'idea nostra è di dare una linea più chiara possibile. Poi ricordiamoci che c'è la soggettività e quindi per noi può essere fallo e per altri no”.
    Sul suo modo di valutare la prestazione di un arbitro e i propri errori: “La presenza del VAR ammorbidisce l'arbitro? Se scopro questo non fa la Serie A. È un cambio generazionale, il ragazzo di oggi è diverso da quello di 30 anni fa. L'arbitro moderno è in una zona maggiore di comfort con questo strumento. Però siamo molto severi quando in campo non li vediamo decidere. Il Var interviene se c'è un errore chiaro. Non si interviene su tutti i contatti in area. Hai la capacità di stabilire con una bilancia il contatto? No, infatti il nostro compito principale è fare gli arbitri bene. Se arbitri bene e sei convincente, il Var in 5 secondi ti conferma la decisione. Ho chiesto serietà sui gravi falli di gioco e mi arrabbio se non lo fanno. Per me se l'arbitro prende decisioni corrette ma sbaglia la gestione della partita, ha una valutazione negativa. Al contrario se sbaglia un episodio ma la gestione è ottima ha una valutazione positiva”.
    Tra le casistiche che stanno provocando i maggiori problemi di interpretazione è quello dello “step on foot”, che ha portato in alcuni casi ad assegnare calci di rigore e in altri no. “Step on foot? Nasce perché si accorgono giustamente che è una tipologia che sta aumentando, va punito col fallo e l'ammonizione. Gli episodi che abbiamo visto nelle ultime settimane non sono step on foot. Ci deve essere innanzitutto una contesa del pallone e non deve essere accidentale. Episodio di Lecce-Milan dell'anno scorso (gol annullato al giallorosso Piccoli, ndr)? Se la decisione l'avesse presa l'arbitro sarebbe stato meglio per tutti. La nostra indicazione non è per forza quella giusta. Tavares-Dodò in Fiorentina-Lazio? C'è una mancanza di prudenza di Tavares: su questo mi sento di sostenerlo in pieno come rigore, e peraltro lui è ammonito. Se una grossa parte di opinione la pensa come voi che non è rigore, va sicuramente valutata. Secondo me è fondamentale che l'interpretazione del singolo sia normale aspettarsela. Episodio Dodò-Theo in Fiorentina-Milan? Chi arriva primo vince: Dodò ha il diritto di giocare il pallone per primo ovviamente. Ai ragazzi del VAR devi dare un'idea: se due giocatori arrivano sul pallone e uno prende l'altro, devono valutare se c'è un fallo o solo un contatto. Io ho detto due cose ai ragazzi: state attenti alle esagerazioni sui contatti e alle reazioni e devono capire la dinamica di un fallo”.
    Infine Gianluca Rocchi, nel suo intervento a Sky Sport, ha parlato delle indicazioni sul fallo di mano e si è poi soffermato su un paio di episodi arbitrali che sono costati il cartellino rosso allo juventino Francisco Conceiçao in Juventus-Cagliari e al milanista Davide Bartesaghi in Milan-Lecce: “Sui falli di mano sono abbastanza contento di quello che abbiamo fatto e la regola ci dice che fare il "corpo più grande" è già un parametro. Per cui tutto quello sopra la testa lo puniamo, poi ci sono delle dinamiche. Se un compagno colpisce un pallone di testa e va a sbattere su un altro compagno non è rigore. Se ti rimbalza addosso e la mano è larga il rigore c'è. Diverso se prima colpisce il piede e poi la mano. Su Conceicao è stato eccessivo il giallo (il secondo, per presunta simulazione, costato poi il rosso, ndr). Sulla chiara occasione da rete nel dubbio dai giallo, ma nel grave fallo di gioco c'è di mezzo la salute dei giocatori. Bartesaghi col Lecce è più giallo che rosso ma preferisco un arbitro che ha coraggio”.
     

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