Rivera e il Pallone d'Oro: 'Io dovevo vincerlo al posto di Yashin. Italiani? Ora è dura, ma Maldini e Baresi...'
SUL PODIO - Dietro di lui Riva e Muller: "Io però avrei potuto vincere prima. Nel '63 arrivai secondo. Ero un ragazzino, bisognava dare un premio alla carriera a Yashin. Nel '69 io in cima al mondo? No, in cima al mondo c'era Pelè, ma lui al Santos non avrebbe potuto vincerlo perché allora si premiavano solo gli europei. Però è stato il più forte, il più grande di tutti. Aveva sensibilità e forza in tutti e due i piedi, possedeva un grande colpo di testa, che volete di più. Maradona dietro a Pelè".
ALLENATORE - Fresco di patentino da allenatore, Gianni Rivera dice la sua sul modulo di riferimento: "Diceva Rocco: Cudicini in porta e tutti gli altri fuori. Io sono per le evoluzioni del vecchio sistema: cinque difensori, fra questi al centro uno più di spinta l'altro più marcatore, due mezzali, due ali e un centravanti".
IL PALLONE D'ORO AGLI ITALIANI - "Chi non lo ha vinto e avrebbe dovuto? Baresi e Paolo Maldini, sicuramente. Anche Facchetti è arrivato vicino, come Riva. Pure Mazzola. O portieri come Albertosi e Zoff. Recentemente non mi sembra che siano emersi giocatori da Pallone d'Oro. Però il problema è anche un altro: per vincerlo devi vincere la Champions. E le squadre italiane da quant'è che non lo fanno?".
SUL MILAN - "Difficile esprimere un giudizio quando non sai come funziona la società. La squadra poi non è male, ci sono dei giocatori importante, con la Juve la sconfitta è arrivata solo per un regalo. Però bisogna capire che succede bene con la proprietà".
SU MESSI RONALDO - "Io ero più come Messi".