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  • Juventus, com'è il rapporto Thiago Motta-squadra? L'incontro di oggi, le frasi sul gruppo e le crepe più evidenti

    Juventus, com'è il rapporto Thiago Motta-squadra? L'incontro di oggi, le frasi sul gruppo e le crepe più evidenti

    • Cristiano Corbo
    Non c'è nessun'altra domanda che forse valga la pena fare, specialmente in un momento in cui tutto sembra crollare, o comunque nell'attimo in cui il progetto pare oggettivamente pericolante. La Juve si è ritrovata a fare i conti con se stessa dopo la giornata più difficile della stagione, e forse della storia recente: l'eliminazione dalla Coppa Italia si è fatta una ferita sanguinante, per questo c'è stato bisogno di ricomporla immediatamente con un meeting di buon mattino tra Thiago Motta, Cristiano Giuntoli e Maurizio Scanavino. La Juventus tutta, unita per capire come ripartire, da chi farlo. 

    L'INCONTRO - Non c'erano dubbi sul risultato finale: la società è sempre stata al fianco dell'allenatore, specialmente nel momento più complicato. Non poteva essere altrimenti, considerato il percorso tortuoso per portarlo alla Juve, la scelta (forte) in primis di Cristiano Giuntoli, che ha puntato su Thiago per ricostruire i bianconeri dopo il triennio di Max Allegri. Tutta questa fiducia è stata ribadita a Motta, ripartito nel pomeriggio con gli allenamenti, durante il quale inevitabilmente ha chiesto qualcosa in più e di diverso alla sua squadra. 

    GRUPPO - Del resto, mai come prima d'ora aveva affrontato il gruppo, mettendolo di fronte alle sue responsabilità. "Uno può sbagliare un passaggio, ma nel primo tempo nessuno ha preso la responsabilità e ha giocato 20 volte col portiere", una delle frasi ormai cult dell'allenatore, in una conferenza fiume che dà l'esatta dimensione del momento attraversato da questo gruppo. E del rapporto che quest'ultimo ha con il tecnico. Perché gli strappi, durante la stagione, ci sono stati. E le parole di ieri l'hanno reso soltanto più evidente. 

    COSA NON E' PIACIUTO - Ecco: al gruppo non sono piaciute diverse sfaccettature della gestione di Thiago Motta. In primis la gestione della fascia di capitano, ora saldamente al braccio di Manuel Locatelli (se titolare), ma da inizio anno passata tra i vari Gatti, Cambiaso, lo stesso Koopmeiners. Mai Vlahovic, e già questo dovrebbe far riflettere. Del tecnico non è piaciuto nemmeno l'estrema franchezza in determinate situazioni, qualche picco di rigidità. Ovviamente, i risultati hanno acuito i sentimenti, perché se le vittorie anestetizzano i cattivi pensieri ci sono sempre le sconfitte a gettare buio totale dove prima poteva esserci luce. 

    LE PAROLE DI PERIN - A difendersi, ancor prima delle accuse, ci ha pensato però Mattia Perin. La frase del portiere bianconero ha fatto il giro dei social e non è passata inosservata, non poteva: "In questo spogliatoio non ci sono figli di puttana e si può costruire - le sue dichiarazioni -. Spero che questa sconfitta ci faccia talmente male che possa farci crescere il prima possibile". Un'interpretazione, neanche così fantasiosa: se il mister accusa la squadra di scarso impegno o di testa altrove, qui nessuno l'ha tradito. E riecco le crepe.

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    Utente CM 764466
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    CAMBIASO IL NUOVO CHIESA . CACCIATELO SUBITO

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