Calciomercato.com

  • Getty Images
    Rispunta il Decreto Crescita: Lotito si muove per reintrodurre i vantaggi fiscali

    Rispunta il Decreto Crescita: Lotito si muove per reintrodurre i vantaggi fiscali

    • Redazione CM
    Decreto Crescita, non è ancora finita. Secondo quanto scrive oggi Il Fatto Quotidiano, nonostante il recente rifiuto del governo, la richiesta verrà riproposta attraverso un emendamento parlamentare nella legge di conversione del Milleproroghe. Il governo, lo scorso ottobre, ha deciso di eliminare il Decreto Crescita per gli sportivi professionisti, ma il mondo del calcio continua a cercare il ripristino della norma in ogni occasione utile. L'obiettivo è pagare meno tasse (dal 45% al 25%) per i giocatori che arrivano dall'estero e si impegnano a restare in Italia per almeno due anni.

    SI MUOVE LOTITO -  L’emendamento sarà presentato da un partito (Forza Italia, di cui fa parte anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito) proprio nella legge di conversione del Milleproroghe, evitando così il confronto diretto con il governo. L’unica incognita, oltre all’esito di questo tentativo in extremis, è legato al tempo. Infatti, fra i vari passaggi parlamentari e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (che renderebbe la norma di nuovo legge) si resterebbe fuori dalla finestra invernale del calciomercato, che termina alle ore 20 di giovedì 1° febbraio.

    PER L'ESTATE - La proroga potrebbe quindi riguardare direttamente la prossima sessione di calciomercato estiva, un’opzione gradita dai presidenti dei club, visto che gli affari più costosi si chiudono di solito durante l’estate. Anche se alcuni sperano anche in una retroattività della proroga per salvare i contratti firmati durante questo periodo. Inoltre, è ancora sul tavolo la proposta di una riforma più ampia dell’agevolazione fiscale, con possibili modifiche al tetto stipendi e l’introduzione di ulteriori regolamentazioni, pur garantendo uno sconto a lungo termine.

    COS'E' IL DECRETO CRESCITA - L'articolo numero 5 del Decreto Crescita, denominato 'Rientro dei cervelli', era stato pensato per favorire l'arrivo in Italia di lavoratori (italiani o stranieri) residenti all'estero attraverso l'istituzione di un regime fiscale agevolato  attivato a partire dal 1 gennaio 2020. E' andato ad intervenire sull’articolo 16 del decreto legislativo del 14 settembre 2015 - che già prevedeva un trattamento 'speciale' per i lavoratori arrivati in Italia - e ha portato la tassazione sul reddito dal 45% a circa il 25% per i lavoratori che non sono stati residenti in Italia nei due anni precedenti e che si sono impegnati a farlo per i due successivi.

    Altre Notizie