Getty Images
Riso: 'Gagliardini? Gasp lo stressava. Caldara pronto per la Juve, Petagna...'
GAGLIARDINI - "Purtroppo ieri sera non ha avuto l'opportunità di seguire Inter-Chievo ma sono stato sommerso di messaggi da parte di tante persone che mi facevano i complimenti per come ha giocato. Io non sono affatto stupito perché conosco benissimo Roberto e questo è solo l'inizio: l'Inter si è garantito un grandissimo calciatore. Non deve adagiarsi? Verissimo, ma io non sono preoccupato perché è un professionista serio, un bravo ragazzo e un gran lavoratore. Per la sua imponente struttura fisica, Roberto sa che deve lavorare duramente e costantemente ogni giorno per essere in forma. Gasperini gli stressava l'anima tutti i giorni e l'ha fatto diventare un grande calciatore. Sono contento che all'Inter abbia trovato un tecnico come Pioli che fa correre ed allenare tanto i suoi giocatori. Roberto sa quali sono i suoi obiettivi e sa che deve lavorare tutti i giorni per non perdere il ritmo. Ha bisogno di allenarsi seriamente e di giocare ma se continuerà su questa strada non ci saranno problemi".
CALDARA - "La Juve ha preso il difensore del futuro? Assolutamente sì. Io non ho mai conosciuto un ragazzo come Mattia: non lo scalfisce nulla. Quando ha saputo che lo voleva la Juventus non ha fatto una piega, è rimasto sempre concentrato sul suo obiettivo: il lavoro. Nonostante l'abbia acquistato la squadra più forte d'Italia e una delle più forti del mondo non è affatto preoccupato anzi, lui non si sente arrivato perché l'ha acquistato la Juventus, vuole dimostrare al club bianconero che ha fatto bene ad investire su di lui. Pronto per la Juve? Certo, e sono felice che un ragazzo serio come lui sia andato in un club come la Juventus che per antonomasia è una società che segue dalla A alla Z i calciatori. Lui è uno serio, legge, non esce di casa ed è solo concentrato sul calcio: Torino è il posto giusto per lui".
PETAGNA - "Lo vuole la Juve? Su Petagna posso dire che l'Atalanta non vuole sedersi a tavolino con nessuno e non vuole nemmeno parlare di cifre".