Rimpianto Kakà, ora il Real dice no
Il Milan ci ha provato un'estate intera, Galliani ha ammesso pubblicamente l'interesse e ha parlato personalmente, più volte, con Floentino Perez, ma nonostante la scelta di Mourinho di non puntare su di lui, Kakà è rimastro a Madrid, contro voglia e contro tutti. Alla base del mancato trasferimento ci sono ragioni economiche, legate al costo del cartellino più che alle richieste del brasiliano che per riabbracciare i suoi vecchi tifosi era disposto ad abbassarsi l'ingaggio. Kakà non è tornato al Milan perchè Galliani ha detto alla richesta del Real Madrid di 15 milioni di euro, l'ad rossonero ha prefetito tentare fino alla fine del mercato di strapparlo con la soluzione prestito con diritto di riscatto, marchio di fabbrica in periodo di austerity. Ci ha provato ed è andata male. E ora si mangia le mani.
Perchè Kakà, in questo inizio di stagione, sembra rinato. Se ne è accorto anche Mou che ha dato seguito alle sue parole di inizio settembre ("Sono convinto che quando arriverà quel momento, Kakà sarà in grado di aiutare il Real Madrid") facendolo giocare ad Amsterdam contro l'Ajax e nel Clasico contro il Barcellona. Il buon momento con il Real Madrid gli ha permesso di tornare tra i convocati del Brasile, con il quale ha segnato uno dei sei gol all'Iraq. Il Milan nei giorni scorsi è tornato a bussare alla porta del Real Madrid con una proposta concreta, ricevendo questa volta un no come risposta. Il treno è passato in estate, Kakà almeno fino a giugno farà ancora le fortune del Real Madrid.