Getty Images
Rimpianto dalla Lazio, osannato dal Genoa: è già Caicedo-mania.
Per quattro stagioni la pantera arrivata dal Sud America si è accontentata di fare le veci a Ciro Immobile alla Lazio, accettando il suo ruolo di riserva di lusso lasciando ad altri polemiche e rassegnazioni. In quattro stagioni all'ombra del Cupolone, come un Garibaldi fuori contesto, lui si limitava ad obbedire alla ragion di stato, spesso risolvendo problemi inestricabili per altri. Un'attitudine a togliere le castagne dal fuoco che lo ha fatto entrare di diritto nel cuore dei tifosi biancocelesti. Dopo la diffidenza iniziale, sfociata spesso nell'insulto, la passione tra Felipe e una delle due metà della Capitale, alimentata a suon di reti belle ed importanti, è letteralmente esplosa.
Ora però la strada di Caicedo l'ha portato ad un bivio. Scaricato dal club che lo aveva portato in Italia più per motivi di bilancio che di campo, con buona pace dei suoi tanti estimatori che già lo rimpiangono, il panterone è pronto a rilanciarsi in una nuova veste: quella di bomber di riferimento della sua nuova squadra, il Genoa.
Atteso come il Messia ed invocato come un profeta, Caicedo con la sua sola presenza sta già facendo sognare il disilluso popolo del Grifone. Dopo anni di stenti e vacche magre i genoani sperano che la prepotenza fisica e tecnica dell'ecuadoriano possa contribuire a farli tribolare un po' meno. Pur non avendo giocato ancora una partita ufficiale ed essendo arrivato da appena una settimana, la sua maglia già invade le vie della Superba, colorando le spalle ragazzini e adulti. Merito della folta comunità di connazionali, la più numerosa d'Italia, presente a Genova. Ma merito anche della sua fama di scassinatore di reti avversarie.
Una fama che Caicedo non deve ora far altro che confermare. Facendo innamorare il popolo rossoblù come ha saputo fare con quello biancoceleste.