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Rifondazione Juve: chi va, chi resta, chi lascia. Il nodo Dybala e il caso Ronaldo, ma il futuro è di De Ligt e Chiesa
CHI LASCIA. Tre giocatori con situazioni e storie diverse, decidono loro. Il primo è Giorgio Chiellini, il piano originario era già quello di capire verso fine stagione cosa fare, ora resta l'Europeo da affrontare al massimo ma la terza eliminazione in Champions vissuta da spettatore può lasciare il segno. Sembrava propenso a continuare Gigi Buffon, ora chissà. Mentre per Cristiano Ronaldo (leggi qui) tutto può ruotare attorno anche alle piste future: il confronto con la Juve arriverà solo tra qualche settimana, per ora il mercato non gli fornisce alternative credibili.
CHI RESTA. Rifondazione sì, ma è un mercato duro. Le certezze sono rappresentate da un'ossatura su cui puntare ancora ciecamente. Non impossibile ma difficile un cambio in porta, con Wojciech Szczesny titolare a meno di clamorosi sviluppi sul fronte Gigio Donnarumma. La difesa ruoterà attorno a Matthijs de Ligt, a centrocampo si crede molto sul potenziale di Arthur, dopo un anno di apprendistato poi si aspetterà l'esplosione di Dejan Kulusevski. E ovviamente c'è Federico Chiesa, l'uomo giusto da cui ripartire. Altri giovani che non sembrano in vendita sono Merih Demiral e Weston McKennie, andando verso il rinnovo del prestito anche Alvaro Morata sembra abbastanza convinto di poter restare almeno un'altra stagione. Mentre Leonardo Bonucci dovrebbe a sua volta andare avanti fino a fine carriera. Pure Danilo e Juan Cuadrado fanno parte della nuova vecchia guardia, per vari motivi come Rodrigo Bentancur.
CHI VA. Tra giocatori in vendita e altri sacrificabili, la lista dei nomi che potranno servire per fare cassa è lunga. Aspettando di capire che farà Cristiano Ronaldo, ecco che Paulo Dybala resta il pezzo da novanta e non solo per quel tormentone rinnovo di contratto: la Juve lavora a uno scambio con altri top club, si ragiona con Barcellona e Psg, ma non solo. Esaurito il biennio per ottenere gli sgravi fiscali sul loro maxi-ingaggio, Adrien Rabiot e Aaron Ramsey sono assolutamente sacrificabili. Così come Federico Bernardeschi, a un anno dalla scadenza di contratto e con qualche lampo in un biennio di buio totale, resta saldamente sul mercato. Non incedibile nemmeno Alex Sandro. Tutti giocatori in ogni caso zavorrati da un maxi-ingaggio. Un po' come il plotone di elementi in rientro dal prestito e senza riscatto fissato o all'orizzonte (Douglas Costa, Rugani, De Sciglio, Pjaca, Perin, Pellegrini). Bisognerà riuscire a vendere e non solo svendere stavolta, altrimenti la rifondazione sarà molto più lunga del previsto.