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Riecco Mazzarri: così cambierà il Torino per rilanciarlo e rilanciarsi
Walter Mazzarri è tornato: tre anni e due mesi dopo l'esonero dall'Inter, l'allenatore toscano è ora nuovamente uno dei grandi protagonisti della Serie A grazie al Torino e al suo presidente, Urbano Cairo, che lo ha voluto in prima persona al posto dell'esonerato Sinisa Mihajlovic. Quello tra Mazzarri e la società granata sembrava il classico esempio del matrimonio che non non s'ha da fare: dal 2007 più volte l'imprenditore alessandrino ha cercato di portare il tecnico di San Vincenzo sulla panchina della propria squadra, senza fortuna. Ieri invece è riuscito a realizzare il proprio desiderio e ora spera che possa far fare al suo Torino quel salto di qualità che a Mihajlovic non è riuscito.
OBIETTIVO RILANCIO - Il Torino punta quindi su Mazzarri per rilanciarsi in campionato, ma anche Mazzarri punta sul Torino per tornare a essere l'allenatore tanto stimato che era fino a pochi anni fa: quello che portò la Reggina a un'incredibile salvezza nonostante la forte penalizzazione nel campionato post Calciopoli, quello capace di centrare la qualificazione all'Europa League nella sua prima stagione alla Sampdoria e quello che, soprattutto, ha portato e consacrato il Napoli tra le grandi del campionato, facendo vincere al cub partenopeo anche una Coppa Italia. All'Inter, come ha spiegato lui stesso nella conferenza stampa, ha pagato a un prezzo troppo caro alcune situazioni diventate complicate con il passaggio della società da Massimo Moratti a Erick Thohir. In Inghilterra con il Watford non è poi riuscito a brillare, ma lo scorso anno ha comunque guidato la squadra alla salvezza.
MAZZARRI RIVOLUZIONA IL TORO - Ora Mazzarri è intenzionato a lasciare il proprio segno anche sul Torino. Anzi, sarebbe più corretto dire la propria firma, visto che lui stesso ha paragonato il mestiere dell'allenatore a quello dell'artista, del pittore. Sui campi da calcio, anziché sulle tele, Mazzarri è ora pronto a disegnare il Torino in base al suo credo calcistico: è così che la formazione granata, se non già addirittura da domani contro il Bologna (per via del poco tempo avuto per preparare l'incontro), dalla partita successiva contro il Sassuolo passerà alla difesa a tre e giocherà un calcio meno garibaldino rispetto a quello di Mihajlovic. Con l'allenatore toscano in panchina il Torino cercherà di vincere stando più attendo a prendere un gol in meno dell'avversario piuttosto che, come da filosofia del suo predecessore, cercando di farne uno più. Sarà il tempo a dire se il sistema Mazzarri tornerà a funzionare come ai tempi del Napoli. Ai tifosi granata non resta che augurarselo.