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Riecco Cuper: 'Calciopoli, il 5 maggio, i problemi con Ronaldo, vi racconto la mia Inter'
Spesso si ricordano le finali, ben sette, che lei ha perso con vari club: purtroppo anche a Milano i k.o. non sono certo mancati.
"Si riferisce al 5 maggio e alla semifinale Champions contro il Milan nel 2003? Nessun titolo, vero, ma vado orgoglioso di quanto fatto. Abbiamo cambiato la mentalità dopo stagioni complicate. Poi con Mancini e Mourinho l’Inter vinse tutto, probabilmente anche grazie alla nostra base. Certo, mi sarebbe piaciuto vincere qualcosa, ma sono comunque soddisfatto".
A distanza di 16 anni, quale motivazione per il 5 maggio?
"Partita incredibile, dura da spiegare. Ancora oggi non riesco a darmi una risposta".
Qualche problema con Ronaldo, il Fenomeno, di rado in coppia con Bobo Vieri: ci pensa ogni tanto?
"Ripeto: non conta il singolo, ma il gruppo. I fuoriclasse possono farti vincere con la giocata, ma cosa farebbero senza gli altri dieci? Pensate alla nostra Inter: Toldo in porta, Cordoba, Materazzi e Zanetti in difesa, Di Biagio a centrocampo, quando c’era bisogno Kallon e Ventola in attacco. Solo per citarne alcuni. Conta la squadra, lo ripeterò sempre, fino alla morte".
Con Moratti tutto ok?
"Fui esonerato dopo il 2-2 di Brescia (18 ottobre 2003, ndr ), ma nessun rancore. Il Presidente è una grande persona, tra di noi il rapporto è sempre stato ottimo".
Il miglior risultato ottenuto a Milano?
"Aver ridato fiducia dopo tanti anni complicati. La gente tornò di nuovo a crederci: “Possiamo vincere ancora”. Con noi è iniziata un certo tipo di crescita".
Il suo pensiero quando scoppiò Calciopoli?
"Ci rimasi molto male. Diamo tutto sul campo, poi all’esterno accadono certe cose… Vien da pensare: “Si sputa sangue per cosa?”. Per fortuna alla fine la giustizia fece il proprio corso e i problemi furono risolti".
L’Inter attuale è sicuramente molto diversa dalla sua, sotto tutti i punti di vista.
"Sono cambiate tantissime cose, oggi è un altro club. Ma possono arrivare in Champions League, inoltre c’è Luciano Spalletti: una garanzia, l’uomo giusto per l’Inter. E vorrei dare anche un consiglio".
Magari alla famiglia Zhang, ultimamente presa un po’ di mira.
"A nessuno in particolare, parlo in generale: lasciamo lavorare Luciano in tranquillità. A volte manca la pazienza e si pretende tutto e subito, complicando il lavoro. Spalletti è l’allenatore ideale per questo progetto, bisogna continuare con lui. Con la speranza di vedere l’Inter in alto, dove merita. Il prima possibile".