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Richarlison: 'Sogno il Mondiale, ecco perché ho preferito il Watford all'Ajax'
"La prima partita vista allo stadio? America-Santa Cruz all'Independencia. L'America è stata la prima grande che mi ha aperto le porte e che mi ha messo in vetrina. Rimasi poco più di un anno anche perché passai dalle giovanili alla prima squadra in meno di 10 mesi. Sono rimasto molto legato a loro, tanto che sono io stesso un tifoso dell’America".
"Il Fluminense? Conservo splendidi ricordi. La tifoseria mi è stata sempre vicina. Sui social vedo che mi continuano a mandare messaggi di affetto e molti sono anche diventati tifosi del Watford per me. La mia dedizione per il Flu ha dato frutti. Fla-Flu è un derby unico: si blocca tutta Rio, ma ne parla anche tutto il Brasile. Dicono che il 'classico' più affascinante del paese ed è vero. Io però segnai in un derby giocato su campo neutro, all’Arena das Dunas, a Natal, quindi lontano da Rio. Nonostante questo, il clima e l’atmosfera di quella partita furono incredibili. Gli spalti erano strapieni e io segnai proprio in quell’occasione il primo gol con la maglia del Fluminense, al rientro da un grave infortunio".
"Watford? La presenza di Marco Silva è stata determinante. Era quasi tutto fatto con l’Ajax quando lui mi ha chiamato per portarmi in Inghilterra. E siccome giocare in Premier era sempre stato il mio sogno, ho accettato senza pensarci due volte. Una squadra con un buon potenziale, un ottimo allenatore che parla la mia lingua e che quindi poteva aiutarmi ad adattarmi più facilmente al campionato, sono stati elementi decisivi nella mia scelta. Gomes è come un fratello. M’ha aiutato a trovare casa, macchina e tutto ciò che mi serviva per trasferirmi e stare tranquillo. Quello che lui ha fatto finora per me è stato fondamentale anche per il mio rendimento in campo: mi ha permesso di avere la mente sgombra. I Pozzo mi hanno accolto benissimo e la società ha fatto di tutto per farmi sentire subito a casa. Finora abbiamo dimostrato di essere all’altezza di ogni avversario. Non potevamo immaginare di trovarci in zona Champions a questo punto del campionato. Le aspettative sono quelle di una salvezza tranquilla, ma abbiamo dimostrato di poter andare ben al di là di questo".
"Il Manchester City è una squadra assurda. Sono tipi contro cui ho sempre giocato contro ai videogame, e adesso ho l’opportunità di sfidarli nella vita reale. È una squadra con un alto tasso tecnico, ben allenata. Poi c’è Gabriel Jesus contro cui avevo già giocato quando ero al Fluminense e lui al Palmeiras, ma non ci ho parlato prima di venire qui. Quel giorno abbiamo avuto occasione di conoscerci un po’ e scambiarci i numeri. È uno specchio per tutti i giovani che lasciano il Brasile con la speranza di avere successo in Europa".
"Mondiale? Ovviamente uno dei miei sogni è vestire la maglia della nazionale maggiore. Ho già avuto l’onore di indossare quella dell’Under-20 senza però aver avuto la possibilità di rappresentare il Brasile ai mondiali. Sto lavorando duramente e facendo di tutto per farmi notare e ovviamente un’eventuale convocazione sarebbe una conseguenza diretta. La Seleçao è stata e sarà sempre una motivazione in più per fare bene e spero di realizzare il sogno di andare magari già in Russia al prossimo Mondiale, perché no?".