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Retroscena Immobile: no di Lotito al Milan per colpa di una promessa
QUEL CONTATTO CON MOGGI - Erano le prime battute di un mercato incandescente a tinte rossonere, quando Mirabelli e Fassone avevano cercato di portare una novità dal punto di vista mediatico. Casa Milan diventa il teatro di incontri con gli agenti e tra i primi a fare visita furono Alessandro Moggi e Marco Sommella, agenti di Faouzi Ghoulam. L'algerino del Napoli piaceva molto, era un'idea prima dell'arrivo di Ricardo Rodriguez. Nel summit del 27 aprile però spunta un nome a sorpresa: Ciro Immobile. L'entourage del giocatore apre, il progetto Milan piace eccome. Una stretta di mano e la comune idea di provare a bussare alla porta della Lazio, per capire se ci fossero i margini per aprire una trattativa.
MURO LOTITO - Qualche settimana dopo, Marco Fassone ha un contatto con Claudio Lotito. Si parla sopratutto di Lucas Biglia, vero chiodo fisso di Mirabelli, ma esce il nome anche di Immobile. Il Milan sull'attaccante di Torre Annunziata c'era davvero ma trova sulla propria strada un muro invalicabile. No secco, Ciro è considerato assolutamente incedibile perchè Tare aveva promesso a Inzaghi che, in attacco, sarebbe partito solo Keita. Una tentazione poteva esserci per una plusvalenza incredibile, almeno da 20 milioni, a solo un anno distanza dall'arrivo dal Siviglia per 9 milioni. Scherzi del destino, proprio quell'obiettivo sfumato ha affondato il Milan nella giornata dove tutti gli attaccanti rossoneri sono rimasti a secco. Un vero e proprio rimpianto per l'attacco, in attesa di Andrè Silva e Kalinic.