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  • Reijnders e l'incognita tattica: il Milan ha fatto la sua scelta, occhio al Real Madrid

    Reijnders e l'incognita tattica: il Milan ha fatto la sua scelta, occhio al Real Madrid

    • Federico Zanon
    Ne ha fatta di strada Tijjani Reijnders. Una crescita continua, partendo dal basso, passo dopo passo, fino ad arrivare al grande calcio. Quello che conta, quello che sognava da bambino. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando lavorava in un supermercato e giocava con i dilettanti del CSV'28, andando in trasferta con un pulmino prestato da un asilo, alla notte di Champions League, al Bernabeu, da protagonista, con un gol e l'incredibile dato di 51 passaggi completati su 52. Reijnders ha sempre alzato l'asticella, si è sempre dato nuovi obiettivi. Avanti, a testa alta, con il duro lavoro. E con la stessa umiltà e disponibilità di sempre, con gli lo circonda.

    L'olandese è una prima di tutta una bella persona, positiva, sorridente. Poi un grande calciatore. Che si mette in gioco, che cerca di migliorarsi. Lo ha fatto in passato all'AZ Alkmaar, passando dalle riserve alla prima squadra, lo sta facendo al Milan, dove quest'anno è letteralmente esploso. 11 gol e 3 assist in 35 presenze tra campionato e coppe, decisivo prima con Fonseca e ora con Conceicao. Da quando è arrivato l'ex Porto in panchina, l'olandese è diventato meno lucido sottoporta, ma ci è arrivato con maggiore frequenza. I tiri sono infatti saliti da 1,87, con Fonseca in panchina, a 2,40 con l'allenatore che ha portato il primo titolo stagionale, la Supercoppa italiana vinta in Arabia Saudita contro l'Inter.

    Ora che c'è in rosa anche Joao Felix che, per sua stessa ammissione, ha vestito rossonero perchè da Conceicao ha avuto garanzie di giocare da trequartista, il suo ruolo preferito, che fare? Reijnders ha dimostrato di poter giocare nei due di centrocampo, accanto a Fofana, ma inevitabilmente si sente limitato. Meno scorribande offensive, meno tiri in porta, meno gol. Per l'olandese non è un problema, non è uno che ama alzare polveroni. Ma per il Milan può diventarlo. Avere un giocatore del genere in rosa e non sfruttare a pieno il suo potenziale è quasi autolesionismo.

    Di tempo per lavorare Conceicao ne ha avuto poco. Tante partite, pochi allenamenti, un equilibrio verrà trovato. Reijnders è considerato una certezza e il Milan è pronto a rinnovargli il contratto (altri quattro anni a 3,5 milioni di euro netti a stagione più bonus), ma è innegabile che il suo nome sia finito sulla lista dei top club, tra i quali Manchester City e Real Madrid. Se dovesse arrivare un'offerta fuori mercato, oltre i 60 milioni di euro, considerando anche la ferma volontà del club di puntare anche in futuro su Joao Felix, verrà rispedita al mittente senza batter ciglio?

     

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