Recoba-Venezia, Pep e Pirlo a Brescia, Mutu: i 10 affari delle piccole a gennaio
UN'ALTRA SERIE A - Il Benevento vuole esperienza (Sandro), il Crotone gol (Ardemagni), la Spal regia spensierata (Locatelli), tutti hanno bisogno di qualcosa. E' così ora, era così 10 anni fa. Solo che prima c'era più poesia. E ti capitava, quindi, di vedere Pep Guardiola con la maglia del Brescia; così come Pirlo, che tornò a casa per scoprire il nuovo se stesso grazie a Mazzone; c'era un giovane Gattuso (in un mercato invernale di ottobre) che, scalpitante e affamato dalla Scozia, si prendeva il Milan dopo aver divorato chilometri alla Salernitana e un Hidetoshi Nakata che cercava rilancio a Bologna, sempre con Carletto in panchina.
IL COLPO INCOGNITA - Poi c'è il salto nel vuoto, il rischio, l'all-in, il colpo incognita: lo è stato Edinson Cavani a Palermo, lo è stato Giuseppe Rossi a Parma, lo è stato Maxi Lopez a Catania. 3 attaccanti, 2 giovani e uno dal passato celebre, tanti punti di domanda, una sola risposta, il gol: il Matador impressionò con 2 gol 2 assist in 7 presenze (ma le reti arrivarono, consecutive, nelle prime due apparizioni); Pepito lasciò il segno con 9 gol in 19 partite prima di tornare da Sir Alex Ferguson; il biondo argentino fece impazzire un'isola intera con 11 gol in 17 gare.
CASO MUTU - Adrian Mutu al Livorno: tesserato a gennaio, collezionò... zero presenze e zero gol. Trasferimento che finì anche in tribunale, il giocatore rumeno, venne parcheggiato dalla Juve al club amaranto giusto il tempo di cedere Tudor e liberare lo spazio da extracomunitario. Squalificato per doping, indossò poi, scontato il tutto, la maglia bianconera. Era il gennaio del 2005. Spinelli: "Abbiamo fatto volentieri questo favore...l'anno prossimo avremo sicuramente a disposizione due giocatori della Juventus". Anche questo è mercato invernale.
IL CHINO - L'acquisto di gennaio di sempre. O meglio, il prestito del mercato invernale di sempre. Recoba non è mai stato banale in campo, e non lo fu neanche quella volta: incompreso all'Inter, soffocato dal poco spazio a disposizione, lasciò la nebbia di Milano per quella della Laguna. E a Venezia (foto Twitter) fu storia: Novellino lo affianca a Pippo Maniero, in maglia arancioneroverde prende una squadra ultima in classifica e la salva con due giornate di anticipo. 10 gol, tante magie, una tripletta splendida alla Fiorentina. Si allenava con poca voglia, saltava la parte atletica ma non le partitelle, imparò il dialetto veneto con Dal Canto e Pavan, e fece impazzire Novellino, nel bene e nel male. Lasciò il segno. Come un poeta, come un pittore, come un artista calciatore. Segnò un'epoca, fece storia. Sì, perché tutti, a gennaio, cercano il loro Chino Recoba.
@AngeTaglieri88