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    Marotta, Recoba e il miracolo salvezza: Novellino torna nella sua Venezia

    Marotta, Recoba e il miracolo salvezza: Novellino torna nella sua Venezia

    • Angelo Taglieri
    Dolce è il sapore del passato quando sei riuscito a costruire un miracolo. Guardi con gli occhi dell'innamorato un luogo in cui hai consumato un atto d'amore che ti ha fatto godere, e non poco. Occhi ancor di più sognanti se a godere non sei stato solo tu, ma anche una tifoseria intera. E sorridi. E ti emozioni. E sicuramente una lacrima scenderà dagli occhi di Walter Novellino. Sì, quello che urla, indica, sbraita e si fa cacciare dalla panchina, quello passionale e furente, quello che dà tutto per i propri uomini. Quello che ha dato tutto se stesso al Venezia

    RITORNO A CASA - Sabato, alle 15, al Penzo, l'Avellino di Monzon Novellino sfida la squadra ora allenata di Filippo Inzaghi. In quello stadio, su quel prato, a volte sotto il sole, a volte coperto dalla nebbia, Walter Novellino ha scritto le pagine più belle della storia del club arancioneroverde. 1997: dopo una bella annata a Ravenna, chiusa con l'ottavo posto in B, Maurizio Zamparini, presidente del Venezia, decide di puntare sull'ex talento del Milan. Che, nell'avventura in Laguna, decide di portarsi Gianluca Luppi, Beppe Iachini e Stefan Schwoch. L'obiettivo è solo uno, la promozione in A. Che arriva, dopo oltre 30 anni: 17 reti il bomber di Bolzano, 64 punti in 28 partite, secondo posto in classifica alle spalle della Salernitana e A acciuffata. Ma il meglio deve ancora venire...

    LE DIFFICOLTA' - L'effetto magico della promozione svanisce quasi subito. Sì, perché i primi sei mesi del Venezia nella massima serie sono un mezzo disastro: una vittoria nelle prime 12 partite, nonostante Taibi in porta, la coppia Maniero-Schwoch là davanti, una squadra già collaudata e l'innesto di Volpi a centrocampo. L'esonero è a un passo, Zamparini parla con la squadra e la squadra dice la sua: "Stiamo con Novellino". Un atto d'amore nei confronti di un tecnico capace di costruire un'alchimia rara con i propri uomini. E poi...

    L'UOMO DELLA PROVVIDENZA -  ... e poi arriva lui, l'uomo della provvidenza. A gennaio arriva in prestito dall'Inter, grazie al lavoro del ds Beppe Marotta, Alvaro Recoba, e una scossa elettrica pervade una città che vive con i piedi a filo dell'acqua. Sarà per questo che la scossa è stata ancora più elettrizzante. Pareggio con la Juve all'esordio il 17 gennaio, vittoria a Empoli in rimonta il 20 gennaio. Ed è qui che nasce la coppia Maniero-Recoba, con quel gol di tacco di Pippo su assist del Chino che tutti ancora ricordano (Schwoch andò a Napoli nel mercato invernale). 15 punti in 8 partite, la tripletta dell'uruguagio contro la Fiorentina, fino ad arrivare all'aritmetica salvezza. E dato che il destino sa sempre quello che fa, al Penzo arriva l'Inter di Ronaldo, con Hodgson in panchina; la stessa Inter che non riusciva a trovare un posto per il Chino. 3-1 Venezia: assist di Recoba per Volpi, gol del Chino su punizione e partita chiusa al 19esimo minuto con il tris di Maniero. Miracolo in quel di Venezia, con Novellino in panchina. "Sono sincero, mi è tuttora difficile spiegare quello che ha significato per me il biennio veneziano" le parole di ieri di Novellino. Ma non preoccuparti, mister, lo hai spiegato alla grande sul campo, lì dove per noi conta. Come sempre. Regalandoci il Chino più bello di sempre. 

    @AngeTaglieri88

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