CAPOLAVORO JUVE, È FINALE. Cuore, grinta e super Morata: 1-1 al Real
E' la Juventus la seconda finalista della Champions League, dopo la vittoria del Barcellona nel doppio scontro con il Bayern Monaco. Ai bianconeri basta un pareggio 1-1 per avere la meglio su un Real Madrid sempre in partita, fortunato nello sbloccare il risultato grazie ad un rigore di Cristiano Ronaldo, ma fin troppo sprecone davanti a Buffon. La Juventus è invece letale, ancora una volta con Morata, nel riequilibrare l'incontro alla prima vera occasione nell'area madridista. Per gli uomini di Massimiliano Allegri diventa fondamentale il 2-1 dell'andata conquistato allo Stadium che porta i bianconeri alla finale di Berlino con un risultato aggregato di 3-2. Una Juventus che conquista l'ottava finale della sua storia, 12 anni dopo l'ultima volta, quando a Manchester i bianconeri si arresero ai rigori contro il Milan.
NON BASTA UN CRISTIANO RONALDO DA RECORD - Il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha fatto la partita fin dall'inzio dove il recupero in extremis di Benzema si è rivelata la mossa vincente. L'attaccante francese apre spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e al 23' su taglio in area di James Rodriguez è Chiellini a compiere l'ingenuo fallo da rigore che regala a Cristiano Ronaldo il gol che vale l'ennesimo record stagionale. CR7, giunto a quota 10 è l'unico giocatore nella storia del calcio ad aver raggiunto la doppia cifra in Champions League per 4 stagioni. L'attaccante portoghese è anche il miglior marcatore delle semifinali di Champions League, anche qui con 10 gol, con il secondo in classifica, Alex Del Piero, fermo a quota 5.
SUPER MORATA, CHE NON ESULTA - Record che si rivelano inutili, perchè a decidere la doppia sfida con un gol all'andata e uno nel ritorno è Alvaro Morata. Il grande ex, il giovane talento sacrificato sull'altare dei campioni da 100 milioni, dopo il gol decisivo segnato all'andata beffa Casillas anche nella sfida di ritorno con un destro sporco da centro area su assist di Pogba. Il gol dell'ex che non esulta, proprio come successo a Torino, ma che è l'emblema del capolavoro tattico firmato da Massimiliano Allegri. La Juve vola a Berlino e in finale sarà sfida aperta ancora una volta con una spagnola, il Barcellona di Messi .