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  • Real Madrid in crisi totale: Mbappé mal sopportato, gli esclusi delusi e quanto manca Kroos, l'equilibratore

    Real Madrid in crisi totale: Mbappé mal sopportato, gli esclusi delusi e quanto manca Kroos, l'equilibratore

    • Gianluca Minchiotti
    Il Real Madrid è in crisi totale. Non usa mezzi termini la stampa spagnola oggi per raccontare il momento dei Blancos, reduci dalla sconfitta interna per 3-1 con il Milan in Champions League, un altro ko pesante al Bernabeu contro una rivale storica, dopo il 4-0 rimediato nel Clasico contro il nemico numero uno, il Barcellona. Sul banco degli imputati oggi finiscono in tanti, se non tutti. 

    DIFESA COLABRODO - Si parte dalla difesa. Il Real Madrid ha subito 18 gol in 16 partite giocate in questa stagione. Un numero altissimo, che il terzino Lucas Vazquez commenta così: "È una pessima cifra. Difendere, come attaccare, è una cosa collettiva e bisogna sottolinearlo". I tanti gol presi non possono ovviamente avere come unica spiegazione l'assenza di Dani Carvajal, l'anima della squadra, infortunatosi gravemente e fuori per tutta la stagione. E' appunto, come dice Vazquez, un discorso di squadra, di collettivo e di equilibrio. 

    KROOS NON C'E' PIU' - E parlando di equilibrio, non possiamo non pensare che il Real Madrid, che pure nel recente passato ha superato in scioltezza la perdita del muro Casemiro, possa invece fare una fatica enorme a sopperire all'assenza di Toni Kroos, per anni il perno insostituibile della squadra, sia con Zinedine Zidane che con Carlo Ancelotti. Kroos la mente, Kroos il metronomo, Kroos l'equilibratore. C'è un modo di dire del quale spesso si abusa nel mondo del calcio, ma che oggi è proprio il caso di rispolverare: "Con undici Kroos non si vince, ma in ogni squadra vincente ci vuole un Kroos". E se per anni hai avuto il Kroos originale, è dura poi trovarne un altro. 

    MBAPPE' E.T. - Ma chi, dunque, non attacca e difende in modo collettivo, come sottolinea Vazquez? Si inizia dai centrocampisti (Modric, Valverde, Tchouaméni, Camavinga), e poi si passa ai pezzi da novanta della trequarti e dell'attacco: Bellingham, Vinicius e Mbappé. E qui i nodi vengono al pettine, perché il francese continua a essere un totale extraterrestre nel pianeta Real. E non perché faccia vedere cose mirabolanti, ma nell'altra accezione: un totale estraneo. Estraneo al gioco, ai gol, alle vittorie, al fuoco che anima il Madrid nelle notti che ne hanno scritto la leggenda. La sensazione è che Mbappé sia un desiderio di Florentino Perez per ora non accettato e tanto meno digerito sia da Ancelotti, che avrebbe forse voluto altri rinforzi e che ora paga, con le sconfitte, scelte non sue, sia dalle altre stelle della squadra. In soldoni: se sono Vinicius, e ho vinto da protagonista due Champions League, perché devo correre per Mbappé?

    GLI ESCLUSI - E infine ci sono gli esclusi, le stelle non ancora affermate ma che vogliono farlo al più presto. Sono due i calciatori che hanno visto le ultime quattro partite del Real Madrid dalla panchina (Milan, Celta, Borussia Dortmund e Barcellona): Endrick e Arda Güler.  Scrive Marca: entrambi sono sbarcati a Madrid per brillare, sempre dietro le stelle dei Blancos, sapendo che avrebbero dovuto aspettare con molta pazienza i minuti che Ancelotti avrebbe potuto concedergli. Tuttavia, ciò che non avrebbero mai pensato era che questa opportunità non sarebbe mai arrivata. O almeno questo è quello che deve passare loro per la testa dopo le prime 16 partite della stagione.

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