Ravanelli a CM: 'Juve, prendi Biglia. Torino? Ancora ricordo quel 5-0...'
Tempo di derby, tempi di Champions e magari di tridente. Chi meglio di Fabrizio Ravanelli può quindi rappresentare lo Juve pensiero, lui che è stato bandiera e tifoso sincero con il sangue bianconero nelle vene? Tra i ricordi dei suoi derby e le previsioni di quello che andrà in scena domenica, tra una Champions che può essere obiettivo e non solo sogno, magari proprio attraverso un tridente dal sapor antico e non necessariamente attraverso il mercato: tutto Penna Bianca nell'intervista esclusiva rilasciata a Calciomercato.com.
Andando con ordine, cosa manca a questa Juve per puntare alla Champions?
“Niente. Non le manca proprio nulla. Ha una grande società, un grande allenatore, una squadra fortissima. Dovendo proprio cercare il pelo nell'uovo allora direi che un innesto a centrocampo potrebbe effettivamente servire, più che altro per allungare le rotazioni. Un giocatore che potrebbe fare al caso della Juve secondo me sarebbe Biglia, permettendo così di riportare Marchisio anche al ruolo di mezz'ala, così un centrocampo già forte sarebbe completo. Ma magari altre soluzioni sono già pronte in casa per il futuro, penso ad esempio ad un ragazzo come Lemina per il quale stravedo».
A proposito di Champions, l'ultima vinta vedeva proprio la sua Juve trionfare con il tridente. In questi giorni se ne parla tanto, quello composto da Mandzukic,Higuain e Dybala è sostenibile?
“Allegri ha il polso della situazione e alla fine ha sempre ragione lui, quindi rimane l'unica persona adatta a capire se questo sia possibile. Il nostro tridente era basato sullo spirito di sacrificio di tutti. Con questo Mandzukic tutto è possibile, ce ne vorrebbero forse almeno due. Higuain e Dybala sono dei fenomeni, quest'ultimo ha anche già avviato un cambiamento che lo sta portando a giocare a tutto campo. Ma Mandzukic è il vero esempio per tutti, io vado matto per i giocatori che mettono sempre davanti gli interessi della squadra ai propri, la Juve avrà sempre bisogno di uomini così”.
Domenica, il derby: che partita sarà?
“Il derby è sempre una partita diversa dalle altre, non è un luogo comune. In particolare credo che questo sarà un grande derby, perché il Toro ha a sua volta un ottimo allenatore come Mihajlovic ed è una squadra capace di mettere tutti in difficoltà, con grandi individualità come Belotti o Ljajic. Il fattore campo non penso possa fare la differenza, per il semplice fatto che la Juve ha esperienza a sufficienza per gestire tali contesti e pressioni. Servirà però l'approccio giusto, una partita giocata con pazienza e personalità in cui farà la differenza l'apporto dei senatori, di chi ha la maglia bianconera cucita sulla pelle”.
E dei suoi derby, che ricordi rimangono?
“Tutti intensi, alcuni legati a sconfitte cocenti altri a grandi vittorie. Ricordo ovviamente le due sconfitte nell'anno dello Scudetto nel '94-'95, qualcuno disse che il primo perso 3-2 fu la partita della svolta ma in realtà ce ne furono tante di gare decisive su quel cammino. Ma indelebile è anche quel 5-0 dell'anno successivo, quando poi vincemmo la Champions: era un Toro in difficoltà, noi giocammo una partita perfetta. Ma ripeto, ricordo tutti i miei derby. Per uno juventino come me, questa è sempre stata una partita speciale”.
@NicolaBalice