Un atto finale migliore probabilmente era difficile da immaginare: Raul Gonzalez Blanco, leggenda vivente del Real Madrid, nella notte ha disputato l'ultima partita della sua gloriosa carriera. Lui, abituato a giocare finali di Champions League, a vincere campionati e a sollevare trofei, non poteva non scegliere come ultima partita della carriera una finale con un titolo in palio. Certo, non uno prestigioso come quando indossava la camiseta blanca, ma pur sempre un titolo nazionale: la finale del campionato NASL, la competizione "minore" del calcio americano. Con i suoi New York Cosmos (foto Twitter NY Cosmos), squadra diventata celebre negli anni Settanta e Ottanta per aver avuto, tra le sue fila, giocatori come Pelè, Beckenbauer e Chinaglia, ha scritto la parola fine alla sua carriera da calciatore, sollevando l'ennesimo trofeo della sua carriera, il ventiduesimo in ventuno anni passati sui campi di calcio di tutto il mondo, dopo aver superato l'Ottawa Fury per 3-2. "Oggi era la mia ultima volta: sono felice, ma anche molto triste. Questa società ha una storia importante e questa vittoria è come un sogno che si realizza", ha detto al termine dell'incontro un Raul visibilmente emozionato. RINGRAZIAMENTI "ITALIANI" - Insieme a Raul, lascia il calcio giocato anche l'ex nazionale spagnolo Marcos Senna, uno dei protagonisti agli albori del ciclo vincente delle Furie Rosse, con cui disputò, da titolare, l'Europeo in Svizzera e Austria del 2008. Un aiuto decisivo per l'ultimo trofeo di Raul è arrivato da alcune vecchie conoscenze del calcio italiano: il primo è l'uruguaiano Gaston Cellerino, ex giocatore del Livorno, con cui rimase sotto contratto fino a due stagioni fa senza aver mai lasciato il segno, che ha deciso la finale con una clamorosa tripletta. Il secondo è l'allenatore italo-venezuelano Giovanni Savarese, un passato senza fortune con le maglie di Perugia, Viterbese e Torres. Raul saluta così il mondo del calcio, nella maniera che più conosce: vincendo.