Raspadori ora fa anche l'Haaland: il futuro di Osimhen fa meno paura
Mai da quando veste i panni del giocatore professionista - dal maggio 2019 - Giacomo Raspadori aveva realizzato tre gol in altrettante partite, chiudendo nella maniera migliore una settimana che lo ha visto regalare 9 punti tra campionato e Champions League e rimettere in carreggiata su entrambi i fronti la formazione di Rudi Garcia. Se qualcuno nutriva ancora dei dubbi circa la capacità dell’attaccante emiliano di essere allo stesso tempo l’elemento di giunzione tra il centrocampo ed il reparto offensivo e cinico bomber (con tanto di esultanza alla Haaland) nelle occasioni che contano, la risposta è servita. Osimhen può attendere con calma il momento del rientro, previsto per la fine del mese, perché con un Raspadori così i campioni d’Italia possono dormire sonni tranquilli.
IL NAPOLI HA IN PUGNO IL DOPO-ZIELINSKI
CHE PARTENZA - Il ballottaggio interno col Cholito Simeone ha al momento un vincitore chiaro, anche perché l’ex calciatore del Sassuolo non è nuovo a partenze lanciatissime sul piano realizzativo e con la maglia del Napoli già nei primi mesi della passata stagione era stato spesso un fattore per Spalletti, pur senza essere un titolare. Una rete determinante per risolvere nel finale la partita contro la Spezia dell’ottobre 2022 e un contributo significativo soprattutto nella prima parte della fase a gironi di Champions League, con 4 gol contro Glasgow Rangers e nel doppio confronto con l’Ajax. Ma, se il passato campionato è stato contraddistinto nel ruolo di numero nove dello strapotere atletico di Osimhen, i primi intoppi fisici del bomber nigeriano e la prospettiva di una Coppa d’Africa da protagonista tra gennaio e febbraio prossimi, imponevano qualche riflessione in casa azzurra. Union, Milan e Salernitana hanno dato un riscontro piuttosto chiaro: quest’anno Raspadori non si accontenterà di un ruolo di riserva di lusso (lo scorso anno appena 15 presenze dall’inizio, considerando tutte le competizioni), che si tratti di Napoli o di Nazionale.
OSIMHEN, QUANDO TORNI? TUTTI I NODI DA RISOLVERE
ZERO ANSIA PER OSI - Il campo sta parlando in maniera chiara, le stanze dei bottoni del club campione d’Italia lo hanno fatto ancora prima: quando nello scorso agosto il contratto di è stato prolungato fino a giugno 2028, spalmando ulteriormente i 35 milioni di euro investiti per strapparlo alle tante pretendenti in corsa, Inter e Juventus su tutte. E con un Raspadori così, completato dal lavoro tattico svolto da Spalletti e che Rudi Garcia non ha avuto esitazione a lanciare da protagonista, le riflessioni sul futuro di Osimhen verranno affrontate con maggiore serenità. La telenovela per il rinnovo del contratto non si è ancora esaurita e le incomprensioni tra le parti, pubblicamente riconosciute dal presidente De Laurentiis, hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza sulla vicenda. Le sirene dalla Premier e dall’Arabia Saudita sono sempre in agguato, pronte a giocare il loro ruolo, ma un Raspadori così allontana le preoccupazioni e l’ansia da mega offerta.
IL NAPOLI HA IN PUGNO IL DOPO-ZIELINSKI
CHE PARTENZA - Il ballottaggio interno col Cholito Simeone ha al momento un vincitore chiaro, anche perché l’ex calciatore del Sassuolo non è nuovo a partenze lanciatissime sul piano realizzativo e con la maglia del Napoli già nei primi mesi della passata stagione era stato spesso un fattore per Spalletti, pur senza essere un titolare. Una rete determinante per risolvere nel finale la partita contro la Spezia dell’ottobre 2022 e un contributo significativo soprattutto nella prima parte della fase a gironi di Champions League, con 4 gol contro Glasgow Rangers e nel doppio confronto con l’Ajax. Ma, se il passato campionato è stato contraddistinto nel ruolo di numero nove dello strapotere atletico di Osimhen, i primi intoppi fisici del bomber nigeriano e la prospettiva di una Coppa d’Africa da protagonista tra gennaio e febbraio prossimi, imponevano qualche riflessione in casa azzurra. Union, Milan e Salernitana hanno dato un riscontro piuttosto chiaro: quest’anno Raspadori non si accontenterà di un ruolo di riserva di lusso (lo scorso anno appena 15 presenze dall’inizio, considerando tutte le competizioni), che si tratti di Napoli o di Nazionale.
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ZERO ANSIA PER OSI - Il campo sta parlando in maniera chiara, le stanze dei bottoni del club campione d’Italia lo hanno fatto ancora prima: quando nello scorso agosto il contratto di è stato prolungato fino a giugno 2028, spalmando ulteriormente i 35 milioni di euro investiti per strapparlo alle tante pretendenti in corsa, Inter e Juventus su tutte. E con un Raspadori così, completato dal lavoro tattico svolto da Spalletti e che Rudi Garcia non ha avuto esitazione a lanciare da protagonista, le riflessioni sul futuro di Osimhen verranno affrontate con maggiore serenità. La telenovela per il rinnovo del contratto non si è ancora esaurita e le incomprensioni tra le parti, pubblicamente riconosciute dal presidente De Laurentiis, hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza sulla vicenda. Le sirene dalla Premier e dall’Arabia Saudita sono sempre in agguato, pronte a giocare il loro ruolo, ma un Raspadori così allontana le preoccupazioni e l’ansia da mega offerta.