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    Ranieri ct della Nazionale? 'Chiederei al Nantes di liberarmi solo per l'Italia'

    Ranieri ct della Nazionale? 'Chiederei al Nantes di liberarmi solo per l'Italia'

    L'allenatore italiano del Nantes, Claudio Ranieri ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Juve-Roma sarà una bella partita, molto interessante, tattica e difficile per entrambe le squadre. Di Francesco sta facendo un gran lavoro, ma per vincere lo scudetto i giallorossi devono segnare di più. La loro forza è il collettivo, invece quella della Juve è che tutti possono fare gol. E' un campionato bellissimo, perché ci sono tante squadre in pochi punti. A Torino se hai vinto, hai fatto il minimo. A Roma vinci una partita e sei un eroe, ne perdi una e non sei nessuno. Purtroppo abbiamo questa mentalità sbagliata, ma sono sicuro che riusciremo a cambiarla". 

    SINGOLI - "Il bianconero che mi piace di più è Dybala, che verrà fuori da questo momento di difficoltà anche grazie a una grande società coma la Juventus e a a un grande allenatore come Allegri: entrambi grandi. Nella Roma senza dubbio Nainggolan: tecnica e carattere. Di quelli che ho allenato io dico Del Piero e Chiellini oltre a Buffon da una parte, Totti e De Rossi dall'altra". 

    NAZIONALE - "Il calcio italiano va rifondato, bisogna rimettere la Nazionale al centro di tutto. I vivai ci sono già e sfornano calciatori da anni, il problema è che pochi giovani italiani giocano nelle grandi squadre. Aspettando che rinascano i Totti e i Del Piero, campioni in grado di fare la differenza: adesso c'è solo Insigne". 
    "Tutti gli italiani vorrebbero allenare la Nazionale. Io a Nantes sto bene, anzi benissimo. Dovesse arrivare una richiesta, andrei dal presidente a chiedere di lasciarmi libero. Però credo che ora la cosa più importante sia rifare la Federcalcio
    , con energie e progetti nuovi. Tutto parte da lì, solo dopo viene il ct. Questo è il calcio di oggi, progetto e talento, mai separati". 

    MILAN - "A chi non piacerebbe allenare il Milan? Sta attraversando un momento di difficoltà e si vede. Ci deve essere prima di tutto la società, con un disegno chiaro e la capacità di far marciare tutte le cose. Poi un allenatore e i giocatori, ma senza una società strutturata è dura...". 

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