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Rangnick: 'Contatti col Milan da ottobre. Maldini ha speso, non punterei su Ibra'
SU PIOLI - "Conferma meritata, anche per la persona che è: l'ho apprezzato nelle interviste, sempre concentrato sugli obiettivi. La sua squadra è stata la migliore post coronavirus: cambiare allenatore non sarebbe stato saggio, né rispettoso. Se poi è la scelta giusta nel medio e lungo termine, è un'altra questione".
SU MALDINI E BOBAN - "Nella vita una delle mie regole è: non parlare di chi non conosci personalmente. E da parte mia non è mai stata detta mezza parola sul Milan, mai. Posso parlare di Maldini ex calciatore: è stato straordinario, una leggenda vera e propria. Ma non posso dire lo stesso da direttore sportivo: semplicemente, non lo conosco in questo ruolo. Da esterno ci si può chiedere se la proprietà è contenta dei risultati in rapporto al denaro investito negli ultimi anni. Io causa del divorzio tra Boban e il Milan? Dovete chiedere a chi rappresenta il club".
SU IBRA - "La domanda è: perché il Milan si era rivolto a me e cosa mi voleva far fare? Magari cercava una svolta. Lavoro alla crescita e i giovani imparano molto più in fretta. Non è nel mio stile insistere su giocatori di 38 anni: non perché non siano abbastanza bravi, e Ibra certamente lo è, ma perché preferisco creare valore e sviluppare il talento. Per me ha poco senso puntare su Ibra o Kjaer, ma è la mia idea, né giusta né sbagliata, semplicemente diversa. Quando Ibra ha detto di non conoscermi non aveva torto, perché anch’io non lo conosco personalmente, non avendoci mai parlato".