Raiola, ma Ibra-Milan non era una fake news? Quando l’arroganza diventa grottesca
Nella stessa serata Raiola, procuratore di Ibrahimovic, ha tacciato quella notizia come “fake news”, postando su Twitter il nostro articolo. Una presa di posizione che ha creato stupore all’interno dello stesso Milan, perché anche il club rossonero sapeva che era tutto a posto. E adesso cosa succede? Che vuole ancora Ibrahimovic o, meglio, il suo procuratore?
Niente. Tant’è vero che la nostra notizia è stata confermata già il giorno successivo, giovedì, quando è stato ribadito che esisteva l’accordo totale. E adesso è diventata ufficiale a tutti gli effetti. Perché dunque quella era una “fake news”, secondo Raiola? Chissà. Magari Mino, che conosce molte lingue e forse le confonde, leggendo il nostro articolo aveva scambiato il significato di accordo con quello di firma. Ci sta. Prima di fare quel post poteva però chiedere conferma a chi gli sta attorno, magari gli avrebbe chiarito le idee: guarda che c’è differenza tra accordo e firma. Avrebbe evitato una brutta figura.
Già, perché di questo si tratta: di una brutta figura, dovuta forse alla tracotanza, alla convinzione di poter fare e dire quello che si vuole. “Io so’ io e voi non siete un… bel niente”, in stile Marchese del Grillo. Ma a volte è più dignitoso essere un bel niente, se il risultato è questo.
Del resto che Raiola fosse arrogante lo sapevamo. Che lo fosse a tal punto da trasformare l'arroganza in qualcosa di grottesco, non lo immaginavamo. Ora ci è noto anche questo.
@steagresti