Getty Images
Radrizzani, lo schema Leeds vale per la Sampdoria: il piano per ristrutturare il debito
A febbraio uno degli sceicchi della casa reale, Khalid Faleh Al Thani, aveva siglato con il trustee Vidal un contratto di acquisto del club, per 40 milioni di euro. L’impegno non era mai stato onorato e adesso volano le carte bollate. Se l’affare fosse stato concluso, Qatar Sport sarebbe intervenuto finanziando e sponsorizzando la Sampdoria con Qatar Airways. Prima non avrebbe potuto farlo. Lo statuto della Qatar Authority infatti inibisce qualunque trattativa con realtà non perfettamente limpide e la Sampdoria prigioniera del trust era inavvicinabile. Lo sceicco Al Thani avrebbe fatto il lavoro sporco, liberando il club dal trust e permettendo al fondo sovrano di finanziarne la ricapitalizzazione.
Lo stesso obiettivo sarà raggiunto attraverso Radrizzani, non appena l’omologa del piano di ristrutturazione del debito verrà concessa dal tribunale. Ci si augura entro ottobre al più tardi. Il manager milanese col socio Manfredi, attraverso la società Blucerchiati, il 15 giugno aveva strappato la maggioranza delle quote azionarie del club a Ferrero, sottoscrivendo un prestito obbligazionario convertibile di 30 milioni con il quale finanziare la continuità aziendale della Sampdoria. Dettaglio illuminante: i sei milioni di euro, Radrizzani li aveva attinti dal proprio conto personale. Aveva garantito al cda in carica che avrebbe fatto fronte agli aumenti di capitale successivi e all’eventualità che l’omologa fosse rifiutata. Entrambe queste condizioni non erano state accettate da Alessandro Barnaba che per conto di Edoardo Garrone aveva tentato una velleitaria scalata al club.
Il lavoro di limatura del monte debitorio alto… 200 milioni aveva permesso a Radrizzani di costruire un piano di ristrutturazione, approvato dall’esperto della composizione negoziata, l’avvocato Bissocoli, suscettibile di essere approvato dal tribunale. Nel piano la massa debitoria scendeva a una settantina di milioni, considerando i tagli apportati al debito bancario (pari a 55 milioni di euro, ridotti fino al 50% e dilazionati nel tempo), alle riduzioni concordate con agenti (da 20 a 8 mln), fornitori (da 10 a 7) e Fisco (da 30 a 12). L’ulteriore sottoscrizione di 5 milioni del prestito, per saldare gli stipendi di luglio e agosto ed altre scadenze fiscali, aveva rimesso il club sui binari giusti. I restanti 19 milioni saranno convertiti in capitale sociale presumibilmente dopo l’omologa e allora si faranno avanti gli investitori. Già impegnati a passare al pettine i conti della società.
Si era parlato anche dei San Francisco 49ers, che a luglio hanno acquistato la quota azionaria del Leeds che faceva capo a Radrizzani. Non tutto il denaro incassato dal manager (110 milioni) è finito nelle sue tasche. Aser e Gestio Capital, Family office (la seconda con Manfredi) che fanno capo a lui, amministrano fondi di investitori che credono nei progetti avviati dal manager lombardo. Lo schema Leeds vale anche per la Sampdoria.