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    IL CASO. E Moggi chi se la prende la briga di radiarlo?

    IL CASO. E Moggi chi se la prende la briga di radiarlo?

    01/ 02/ 2011. IL PARERE DELL'ALTA CORTE DI GIUSTIZIA DEL CONI. L'Alta Corte di giustizia del Coni ha giudicato "inammissibile" il quesito procedurale presentato dalla Federcalcio sulla titolarità della radiazione di 42 tesserati, tra i quali Luciano Moggi.

    "Non possiamo dare pareri - è in sintesi il responso della Corte - su controversie per le quali ci sia una procedura avanti a organi della giustizia sportiva o in ordine alla quale vi sia la possibilità di ricorrere alla stessa Alta Corte".

    Di seguito la decisioni, con le motivazioni, dell'lta Corte di Giustizia Sportiva, così come pubblicate sul sito del Coni.

    1.- Ai sensi dell’art. 15, comma 3, lett. a) del Codice dell’Alta Corte di giustizia sportiva, l’Alta Corte non può rendere parere “su una controversia in atto per la quale sia stata avviata una procedura avanti a organi della giustizia sportiva o in ordine alla quale vi sia la possibilità di proporre ricorso all’Alta Corte”. Come più volte rimarcato in precedenza da questa Corte, il Codice ha così inteso differenziare nettamente le competenze consultive e quelle giustiziali dell’Alta Corte, del resto disciplinate da due diversi Titoli del Codice (II e III). La possibilità, anche semplicemente astratta, di un successivo coinvolgimento dell’Alta Corte nell’esercizio delle attribuzioni disciplinate dal Titolo II del Codice preclude qualsivoglia pronuncia in sede consultiva, che potrebbe risolversi in un autentico pre-giudizio sulla concreta controversia che essa potrebbe poi trovarsi a dover scrutinare.

    2.- La richiesta di parere si riferisce a situazioni pregresse, circoscritte a casi già verificatisi e individuabili, rimasti senza specifica determinazione e soprattutto senza un espresso completamento procedurale:  quindi - quale che possa essere la soluzione adottabile -, con possibilità di successiva tutela avanti a questa Alta Corte, tenuto anche conto della rilevanza della questione. In effetti, sono in discussione le modalità di irrogazione della misura sanzionatoria più grave dell’ordinamento sportivo, con preclusione della possibilità, per il destinatario, di tornare a far parte dell’ordinamento stesso.

    Ciò implica che sarebbero attinti diritti indisponibili dell’interessato, cui consegue, ex art. 1, comma 2, del Codice dell’Alta Corte di Giustizia Sportiva, la legittimazione a proporre ricorso innanzi alla Corte stessa.

    L’Alta Corte di Giustizia Sportiva dichiara pertanto inammissibile la richiesta di parere.

    03/02/2011. IL PRESIDENTE DELLA FIGC ABETE. Il presidente della Figc Giancarlo Abete è tornato a parlare della proposta di radiazione dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e di altri tesserati, in seguito alla decisione dell'Alta Corte di giustizia del Coni, che ha giudicato "inammissibile" il quesito procedurale presentato dalla Federcalcio sulla titolarità della radiazione dei suddetti tesserati.

    "La Figc ha intenzione di lavorare nei prossimi giorni su un'ipotesi normativa che contempli un primo e secondo grado di giudizio e garantisca il contraddittorio fra le parti - ha spiegato Abete -. L'ipotesi è quella di definire una norma che copra il vuoto che si è venuto a creare".

    L'argomento sarà all'ordine del giorno del prossimo consiglio federale.

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