Moggi: 'Ritorno alla Juve? Mai dire mai...'
L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi ha dichiarato ai microfoni di 'Tutti pazzi per la Juve' su Radio Power Station:
Cosa ne pensa dell'acquisto di Luca Toni e di quello sfumato di Floro Flores?
"Bisogna guardare le esigenze nell'immediato, la Juventus si è trovata senza attaccanti e deve provvedere anche per una questione numerica, però ovviamente non sono nomi per il futuro... Addirittura Floro Flores poi, riserva nell'Udinese...".
In una situazione di questo tipo, non è meglio schierare qualche Primavera?
"Io infatti sono di questo parere a dir la verità, credo che la Juventus debba cercare di arrivare tra le prime quattro e sicuramente ne ha la possibilità, non capisco perchè debbano acquistare giocatori che poi magari la prossima stagione non serviranno. Io gestirei l'emergenza in attesa che rientrino gli infortunati, tanto la Juventus non può aspirare a più del quarto posto. Eviterei di spendere ora per investire tutto sul mercato estivo dove si possono trovare giocatori in grado far ridiventare competitiva questa squadra. Il problema è la voglia di gestire l'emergenza. Io senza soldi ho dovuto gestirmi per forza per 12 anni, adesso in pochi anni hanno speso quasi 200 milioni e magari si possono permettere giocatori che non servono e che poi devono rivendere subito. D'altra parte dei 13 giocatori acquistati 9-10 andranno rivenduti... Così non si costruisce, si distrugge".
Secondo lei Quagliarella dopo un infortunio così serio verrà riscattato?
"L'infortunio lo paga l'assicurazione e non va a carico di nessuno. Si può comunque ipotizzare che non sarà riscattato, ma questo dipende anche dagli accordi che sono stati presi tra le due società in estate".
In settimana è uscita fuori una voce che vuole un suo ritorno a Torino insieme a Fabio Capello. Quanto c'è di vero?
"Lasciamo perdere le voci e pensiamo al futuro immediato poi dopo vedremo il da farsi. Comunque nella vita mai dire mai...".
Si sente spesso con Giraudo in questo periodo?
"Certo certo, perchè non dovrei?".
Torniamo un po' su Calciopoli e agli ultimi sviluppi con le dichiarazioni spontanee di De Santis e Ceniccola.
"Non fanno che confermare ciò che dicevo io da sempre, che in pratica c'erano società che facevano cose che la Juventus non faceva: noi regalavamo magliette altri regalavano pullover di cachemire. Noi rispetto a questi qui eravamo dei chirichetti. Nonostante questo, loro non hanno fatto nessun reato ma tanto meno noi".
Prima di Natale era stato detto che entro un mese si sarebbero pronunciati sulla tua proposta di radiazione, cosa si aspetta?
"Non mi aspetto niente, devono solo provarci. Alla luce di quello che è venuto fuori poi penso che non abbiano neppure intenzione di fare una cosa del genere altrimenti dovrebbero radiare tanta di quella gente...".
Confermi che Palazzi la vuole risentire su Calciopoli?
"Non so se vuole risentirmi. Io credo che siano ampiamente sufficienti le intercettazioni".
Cobolli Gigli ora critica da fuori l'operato della nuova dirigenza. Non è troppo facile così?
"Si vuole far fare brutta figura ad Andrea Agnelli prendendo come spunto i risultati attuali della Juventus senza tener conto di quello che ha trovato che certamente non può modificare in 6-7 mesi di gestione. Adesso ci sono quelli che masticano amaro e che si permettono di parlare, uno di questi è Cobolli Gigli, un altro è Boniek. Adesso è venuto fuori con un intervista perchè non gli hanno dato la stella e hanno fatto bene a non dargliela. Questo qui parla e sparla, è arrabbiato con la Juventus e parla male della Juventus, un mese fa si aspettava la stella e parlava bene. Ha detto che gli basta la stima che aveva di lui l'Avvocato che lo aveva ribattezzato "bello di notte" e non ha capito nemmeno il motivo di quel nome: di notte non lo vedeva e di giorno non lo voleva vedere".
Boniek dice che non si può pensare che sia una cosa normale chiamare 100 volte un arbitro prima di una partita...
"Ma chi l'ha mai fatto? Se c'era un'associazione, uno sapeva già cosa doveva fare e non c'era bisogno di chiamare... La verità è che Boniek è un povero Cristo che ha provato a fare l'allenatore e l'hanno respinto tutti. Evidentemente la lingua è più forte del valore che lui riteneva di avere come allenatore. Sparla di chi l'ha fatto ricco, basta questo per capire il soggetto...".D'altronde Boniek dal giorno stesso in cui ha lasciato la Juve ed è andato alla Roma ha iniziato a gettare fango sulla Juve.
"E' tipico di gente come quella, c'è poco da dire... Tenete conto che ha provato a fare l'allenatore ed è stato cacciato da 7-8 società. Sembra che tutti gli abbiano dato contro invece s'è dato contro da solo, altrimenti l'avrebbero tenuto visto pure il nome che si era fatto da giocatore".Torniamo al calcio giocato. La Juventus attuale non è una squadra da scudetto, è sotto gli occhi di tutti, però ultimamente ha subito dei torti arbitrali. Secondo lei come si dovrebbe muovere Andrea Agnelli per riacquistare peso politico all'interno del palazzo?
"Questo non deve costituire un alibi perchè a Napoli poteva prendere anche più goal, idem con il Parma. Per cui lasciamo perdere i torti arbitrali. Resta il fatto che la Juventus deve farsi rispettare nell'ambito degli uffici preposti e non sui giornali ma credo che Andrea Agnelli lo stia facendo".
Cassano. Si aspettava che la Juventus non avrebbe fatto nessun tentativo per portarlo a Torino a costo zero?
"Io ci avrei provato di sicuro, ma nella vita ci sono persone che non vogliono correre rischi e preferiscono non gestire. Io per esempio sono tra quelli che vogliono gestire e di conseguenza avrei rischiato".
Il Siena di Antonio Conte sta facendo molto bene in serie B. Pensa che Conte potrebbe essere l'allenatore giusto da cui ripartire?
"Con una società giusta che lo affianca potrebbe essere l'allenatore giusto per fare bene...".
Quindi con dirigenti come Luciano Moggi?
"Morto un papa se ne fa un altro. Moggi ha coraggio nel gestire le cose e nel difendere, questo coraggio però l'ha pagato e non è stato riconosciuto dalla Juventus di allora".
Quello è sotto gli occhi di tutti. Noi continuiamo a ripetere che se c'è un briciolo di speranza di avere la restituzione di scudetti e della dignità è solamente perchè lei non si è arreso.
"E non sono stato aiutato da nessuno. Ho fatto tutto per conto mio, pagando di tasca mia. Prima di tutto sono stato informato di quello che c'era e secondariamente sapevo quello che invece era stato evidentemente nascosto. E qualcuno, piaccia o non piaccia, ci dovrà anche dire perchè non c'erano intercettazioni dell'Inter. E' una cosa che dovremo sapere".Lei hai più volte suggerito, dall'avvento di Marotta, di non fare rivoluzioni, bensì di inserire solo tre o quattro giocatori di livello e piano piano ricostruire una buona squadra. Visto che Andrea Agnelli ha grande stima di lei, perché pensa che abbiano fatto invece il contrario di quello che aveva suggerito?
"Evidentemente non ne hanno tenuto conto. Adesso Andrea fa il presidente e all'inizio c'erano anche altre faccende oltre a quelle sportive. Ma credo che ben presto Agnelli debba prendere in mano la situazione anche dal lato sportivo e far capire a tutti che bisogna sentirsi da Juventus, sempre".
Quindi Andrea Agnelli non è soddisfatto dell'operato sul mercato di Marotta?
"Di queste cose non parlo. Io sono amico di Andrea e ci vediamo spesso ma quando chiacchieriamo lui si guarda bene dal parlare di calcio perchè se mi parlasse di calcio io non risponderei e lui sa perfettamente il perché".
In questi giorni è stato associato anche come possibile dirigente della Roma con una nuova proprietà. Smentiamo anche questo?
"Questa ipotesi io l'ho appresa dai giornali, soprattutto dalla Gazzetta dello Sport. Quindi...".
Tanta gente ci chiede che potere ha realmente Andrea Agnelli all'interno della società?
"A questa domanda non posso dare una risposta che sia veritiera. La mia impressione è che in questo momento ci siano tanti che cercano di dire la loro e in questi casi succede sempre che le cose non vadano per il verso giusto".
Capello ha detto che dopo l'Inghilterra smetterà di allenare. Pensa invece che anche per riconoscenza nei confronti della Juventus se ci sarà un progetto serio da parte di Andrea, Fabio accetterà di allenare ancora una squadra di club?
"Questo non ve lo so dire ma conosco il carattere di Fabio che è quello del guerriero, quindi nelle situazioni difficili lui si getta volentieri per rimettere le cose a posto. Può darsi che alla fine del suo mandato in Inghilterra possa avere un pensiero per un eventuale ritorno. Il 2012 è però lontano e la Juventus deve lavorare per ricostruire quello che è stato distrutto".