Rabiot è rinato, ora il rinnovo conviene alla Juve: il fattore Allegri e un passato da cancellare
Nicola Balice, inviato a Torino
C'era una volta Adrien Rabiot, un calciatore in crisi di identità, finito nel mirino di critica e tifosi, un po' per un atteggiamento spesso indolente, un po' per un rendimento spesso insufficiente, un po' perché era pure arrivato in pompa magna, a parametro zero ma con un ingaggio da top player. C'era una volta questo Rabiot, che ora sembra non esserci più. Già verso la fine della scorsa stagione aveva lanciato segnali positivi, in controtendenza con una squadra che raggiunto il quarto posto aveva poi tirato i remi in barca. È stato quello il periodo in cui Max Allegri si è calcisticamente parlando innamorato di lui, mettendolo sempre nella formazione titolare in tutte le versioni di Juve virtuale che aveva ipotizzato in estate. Solo che quel Rabiot aveva ormai lasciato il segno, a un anno dalla scadenza di contratto infatti la dirigenza bianconera aveva deciso di accettare offerte ritenute congrue: più che soddisfacente quella del Manchester United da 20 milioni più 2 di bonus, poi il mancato accordo tra mamma Veronique e i Red Devils, il resto è storia. Così Rabiot è rimasto, Allegri ha tirato un sospiro di sollievo. E gli ha consegnato un ruolo da leader anche nei momenti di difficoltà, perché l'ultima versione di Rabiot è quella del calciatore vero anche in una Juve troppo brutta per sembrare vera. SI CAMBIA. Il Rabiot dei primi tre anni in bianconero ha quindi lasciato spazio a un giocatore completamente diverso. Importante, anzi fondamentale. A tal punto da rappresentare un rimpianto nel caso in cui poi dovesse effettivamente lasciare la Juve a parametro zero al termine della stagione. Il suo futuro potrebbe essere legato a doppio filo con quello di Allegri, suo sostenitore principale. Aspettare troppo per avviare eventuali dialoghi per la trattativa di rinnovo, però, potrebbe essere controproducente considerando proprio il rinnovato appeal del francese su scala internazionale. Il Mondiale in tal senso rappresenterà un punto di volta. Una trattativa con mamma Veronique verrà imbastita, o almeno alla Continassa ci proveranno. Ma anche con lui, ribadendo la necessità di proseguire nel processo di ridimensionamento dei costi: anche usufruendo dei vantaggi del Decreto Crescita, i 7 milioni netti più bonus ora sembrano troppi. Partita tutta da giocare insomma. Con un Rabiot completamente nuovo.