Rabiot attacca il PSG: "La classe non si compra". La madre Véronique: "Tutti hanno paura di loro". La risposta del club

Paolo D'Angelo
4 ore fa
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Rabiot non ci sta e dopo esser stato bersagliato dai tifosi del PSG nel corso della partita tra il Marsiglia e la formazione parigina, si è sfogato contro la tifoseria del Paris e contro il presidente Nasser Al-Khelaifi e i suoi ex sostenitori: "Insultare una madre e un padre defunto… Un giorno tutto deve essere pagato. Non ti porterà in paradiso. Credimi. Nasser puoi avere tutti i soldi del mondo e anche di più, ma la classe non si può comprare".

Queste le parole rilasciate dall'ex centrocampista della Juventus in una Instagram Stories. Uno sfogo che risponde ai pesanti insulti ricevuti dal 29enne francese nel corso di PSG-Marsiglia, gara andata in scena domenica 16 marzo al Parco dei Principi.

INSULTI PESANTI - I tifosi del PSG, infatti, si sono scagliati contro Rabiot per via del suo trasferimento al Marsiglia, considerato come un tradimento. Dagli spalti dello stadio sono, quindi, volate parole pesanti, che sono andate oltre il limite. Ha, infatti, fatto il giro del web lo striscione esposto contro lui e sua madre: "P*****a di madre in figlio".

LA DENUNCIA DELLA MADRE - Proprio la madre del calciatore, Véronique ha, poi, denunciato quanto successo ai microfoni dell'Equipe: "Siamo in un mondo di affari, in un mondo di soldi e nessuno vuole più prendere posizione perché tutti hanno paura del PSG. Ci sono persone che avrebbero potuto reagire subito dopo la partita o addirittura durante la partita e ciò non è accaduto". E ancora: "Non soffro, sono indignata. Sono indignato perché trovo che ci siano sempre doppi standard".

LA POSIZIONE DEL PSG - Dopo quanto accaduto è, poi arrivata la nota del club parigino, che prende le distanze da quanto accaduto: "Il PSG condanna fermamente ogni iniziativa che leda la dignità. Abbiamo fatto tutto il possibile per garantire che questi eventi non si verificassero. Non risolveremo questo problema da soli. Non dobbiamo però concentrarci solo su quello che succede nel nostro stadio".