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    Questo Milan non diverte, ma ha imparato a soffrire

    Questo Milan non diverte, ma ha imparato a soffrire

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Nella stagione scorsa il Milan era una squadra che vinceva divertendo, prendeva possesso del gioco e molto spesso imponeva la sua tecnica. Così ha conquistato lo scudetto. In questa stagione, il Milan è cambiato e non una sola volta. Un primo cambiamento si è notato già all’inizio, con una difficoltà maggiore a creare gioco. Un secondo cambiamento da gennaio fino a metà febbraio, quando la squadra è andata in crisi di risultati, ma anche di gioco: aveva perso la sua identità. Infine, ultimo cambiamento da metà febbraio a questi ultimi giorni, col nuovo modulo cercato e voluto da Pioli che ha sistemato la difesa a tre rendendola più solida e ha trasmesso al Milan una nuova cattiveria. Dopo aver perso il derby il 5 febbraio, i campioni d’Italia hanno infilato tre vittorie consecutive, con lo stesso risultato, 1-0: sul Torino in campionato, sul Tottenham in Champions League e a Monza. Tutt’e tre i successi hanno lo stesso timbro: determinazione, organizzazione, solidità e una grande capacità di soffrire. La corsa dei rossoneri per la Champions è ripresa a buon ritmo, mentre si è fermata quella del Monza per la Conference League.

    IL NUOVO MESSIAS - Non era facile battere il Monza in questo momento. La squadra di Palladino non perdeva da 8 giornate, stava bene fisicamente e mentalmente come si è visto subito, con le prime due occasioni del pomeriggio brianzolo: le ha risolte entrambe Tatarusanu nei primi 100 secondi della gara. Poi il Milan è cresciuto e pur senza rubare l’occhio si è fatto più pericoloso, prima col palo esterno colpito da Leao con un tiro da fuori area, poi con una doppia occasione sempre di Leao e di Brahim Diaz con doppio intervento di Di Gregorio. Che poco dopo si è ripetuto su Tomori. E’ crollato invece sulla conclusione micidiale di Messias. Ecco l’ulteriore conferma del cambiamento rossonero. L’anno scorso Messias era il funambolo della fascia, saltava l’uomo e apriva la difesa avversaria. Si limitava a quel tipo di lavoro, molto tecnico e creativo. Adesso, col nuovo modulo voluto da Pioli, Messias è chiamato a coprire l’intera fascia e a Monza ha svolto benissimo il doppio compito: prezioso nei raddoppi difensivi su Mota Carvalho e decisivo in area quando ha controllato la palla e di sinistro l’ha scaraventata vicino al palo, dove Di Gregorio ha potuto solo toccarla. Così Messias ha deciso la partita.

    LE MOSSE DI PALLADINO - Le idee non mancano nemmeno a giovane allenatore del Monza. Prima di lasciare i 3 punti, Palladino ha ribaltato due volte la sua squadra. Ha cominciato col doppio cambio dopo un’ora di partita con Carboni e Machin per Birindelli e Petagna e con lo spostamento al centro dell’attacco di Mota Carvalho: dal centravanti-boa (Petagna) al centravanti mobile (Mota Carvalho). Mentre Pioli ha risposto con tre sostituzioni ruolo su ruolo (De Ketelaere, Giroud e Saelemaekers per Brahim Diaz, Origi e Messias), Palladino ha cambiato ancora la faccia del Monza mettendo dentro un’altra punta, Gytkjaer insieme a Sensi, per Marlon e Rovella, difesa a 4 con Ciurria terzino. Il secondo tempo del Milan è stato sofferenza dietro e contropiede, con la squadra di casa rovesciata nella metà campo rossonera. I campioni d’Italia hanno avuto un’occasione gigantesca con la micidiale ripartenza di Hernandez, ma il suo pallonetto davanti a Di Gregorio è uscito fuori. Il Monza ha centrato un doppio palo con lo stesso tiro: Ciurria dal limite, palo pieno, Tatarusanu c’è arrivato in ritardo, la palla gli è rimbalzata sul tacco ed è tornata a colpire il palo prima di finire in angolo.

    LA MALEDIZIONE DI CDK - La partita si è spenta con un altro gol mangiato da Charles De Ketelaere. Dopo quello col Tottenham, anche l’errore nell’area brianzola è stato clamoroso. Sull’ultima sparata di Hernandez, tacco di Giroud, colpo piazzato di Tonali respinto da Di Gregorio, tap-in di Saelemaekers, altra respinta del bravissimo portiere del Monza e tap-in finale del belga andato a vuoto. Per il Monza è stata una sconfitta che avrà ripercussioni anche sulla prossima trasferta a Salerno: sono stati ammoniti Marlon, Rovella e Birindelli, erano tutt’e tre diffidati.

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