Questa Spagna è come la Francia di Zidane. Italia, lunedì puoi batterla
SPAGNA, LA 'MIA' FRANCIA - Come dicevo, ora ci tocca la nazionale spagnola. Volessi usare un luogo comune, direi che tutte le partite sono difficili, ma è fuori di dubbio che non abbiamo avuto un sorteggio fortunato. Ieri Giorgio Chiellini ha detto che quella di Del Bosque è diventata, negli ultimi anni, la nostra bestia nera: ha ragione, rappresenta quello che era la Francia per la mia generazione. Va però sottolineato come i nostri avversari peggiori siano sempre quelli che alla fine vincono i trofei: la Francia nel '98 e nel 2000, la Spagna nel 2008 e nel 2012. Gli spagnoli identificano l'inizio del loro ciclo vincente proprio nella vittoria contro di noi all'Europeo del 2008, ai rigori. Per lunedì possiamo sperare di essere proprio noi a chiudere questo cerchio. Loro ci temono, in particolare Candreva, come emerso da un sondaggio pubblicato dal quotidiano Marca. Fa parte della mentalità spagnola pensare alle qualità dei singoli e questa deve essere la differenza con noi, che invece punteremo tutto sullo spirito di squadra e di sacrificio.
RUSSIA RIMANDATA - Tornando sulle polemiche per il tabellone squilibrato che è venuto a crearsi dopo i gironi, sono contento che sia stata rivista la formula dell'Europeo, per dare la possibilità a più nazioni di parteciparvi. Non dimentichiamoci che manifestazioni come questa o come un Mondiale hanno un forte valore sociale ed è giusto che vedano allargata la possibilità di vivere il loro sogno: dopo tutto, per una squadra che arriva in finale, si tratta solo di giocare una partita in più. Quello che mi piace meno è il meccanismo per cui anche le "migliori terze" passano al turno successivo: non è giusto essere messi a confronto (per punti fatti o differenza reti) di altri gironi in cui possono capitare squadre più deboli. Penso sia giusto che vadano avanti le migliori e questo non può dipendere dal fatto di capitare in un gruppo più o meno facile. Con la chiusura dei gironi sono arrivati anche i primi verdetti: ha lasciato la Francia la Svezia di Zlatan Ibrahimovic, arrivata quarta in un girone equilibrato come il nostro, ed è stato bello vedere la speranza dell'Albania di De Biasi, che ha potuto sognare di raggiungere un altro traguardo storico. Un pensiero finale sulla Russia, che non si è resa protagonista di un bello spot in vista del Mondiale che ospiterà in casa nel 2018, sia per quanto riguarda il campo che quanto successo al di fuori. Ora starà a loro rimboccarsi le maniche per far sì che tutto venga organizzato nel miglior modo possibile.