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Tre indizi fanno una prova: l'Inter di Spalletti supera l'esame più difficile
CRESCITA - Un infortunio muscolare lo aveva tenuto fuori a Bologna, lo sostituì Keita nel 4-2-3-1 spallettiano e ci pensarono i tre trequartista Perisic, Nainggolan e Candreva; col Cagliari fu il turno di Lautaro, con gol; e ieri, invece, i centrocampisti si sono presi la scena. Vincere senza il proprio miglior giocatore è sintomo di crescita, di essere squadra vera, di avere alternative di livello, avere un'identità e concetti di gioco ben impressi. E di non avere nessuna Icardi dipendenza. La prova più difficile da superare per Luciano Spalletti.
LIMITE SUPERATO - L'unica altra volta che non era partito dall'inizio è stata a San Siro, contro il Parma. Poi entrò, però, e la presenza va segnata. Quindi ogni volta che non mette piede in campo neanche un minuto, l'Inter ha sempre dimostrato di saper vincere. Senza subire gol, che non fa mai male. La dipendenza da qualcosa, o qualcuno, è sempre un limite. E l'Inter lo ha superato.
@AngeTaglieri88