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Qual è la vera Roma? Mourinho sbaglia quanto i suoi giocatori, e il cambio di rotta, ancora una volta, non c'è
OTTOVOLANTE - Roma in vantaggio al tramonto della prima frazione con Abraham, freddo nel realizzare un calcio di rigore concesso da Guida per un tocco di braccio di Chiriches su cross di Vina. Per l'inglese (primo centro in carriera dagli 11 metri) rete numero 18 in stagione. Pareggio in avvio di ripresa del Sassuolo con autogol di Smalling, complice una clamorosa papera di Rui Patricio. Sorpasso firmato da Traore, poi, con dormita colossale di Karsdorp. Pareggio finale di Cristante di testa su azione di calcio d'angolo in pienissimo recupero e con il Sassuolo in dieci (espulso Ferrari). Al di là di quanto accaduto (anche) a Reggio Emilia, non sono (ancora) bastate 35 gare ufficiali tra campionato e coppe per svelare il vero volto della Roma: è una squadra modesta che sta rispettando le tristi attese oppure una squadra medio-forte che sta deludendo? Non esiste una riposta certa, impossibile stabilire qual è la verità. Mourinho finora ha sbagliato scelte e strategie come fanno tutti gli allenatori, i calciatori - come confermato a Reggio Emilia - ci hanno messo parecchio, tanto, troppo del loro per non dare un senso compiuto al campionato. Roma mai continua, sempre in balia di se stessa e dei propri limiti. Qualche lampo, troppi passaggi a vuoto. Carenze tecniche e limiti tattici, alla base. Ma anche un evidente deficit di personalità.
BEL GIOCO? - La Roma, ad esempio, raramente ha dato l'impressione di dominare psicologicamente l'avversario. Raramente è stata dominante, ha sempre dato speranze a tutti, grandi e piccini. La piazza, praticamente al cento per cento, è dalla parte di Mourinho. Sempre e comunque. Nel bene e soprattutto nel male. Forse perché i tifosi, in attesa di un successo dal 2008, vedono nel portoghese l'unica speranza per un mondo migliore. I numeri, intanto, raccontano che la Roma è una squadra incredibilmente ancora in costruzione (in campionato 25 partite: 12 vittorie, 4 pareggi e nove sconfitte), e non è chiaro se sia un pregio o un difetto riconducibile direttamente all'allenatore portoghese. La Roma, si dice, non ha mai giocato bene, ma resta da stabilire che cosa significhi - in assoluto - giocare bene. Nel calcio conta vincere, non conta come vincere. Purché si rispettino le regole, ovvio. E se un club ingaggia uno come Mou, non potrà/dovrà mai aspettarsi un gioco alla Guardiola. Ci può/deve stare una via di mezzo, certo. Senza mai dimenticare, però, che in realtà il “bel gioco” lo producono i calciatori. Che fanno le fortune degli allenatori, e non viceversa.
:(actionzone)
Sassuolo-Roma 2-2 (primo tempo 0-1)
Marcatori: 45’ + 1’ p.t. Abraham (R, rig.), 2’ s.t. Rui Patricio (aut.), 28’ s.t. Traorè (S), 45’ + 4’ s.t. Cristante (R)
Assist: 28’ s.t. Berardi (S), 45’ + 4’ s.t. Veretout (R)
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Muldur, Chiriches, Ferrari, Kyriakopoulos; Frattesi (34’ s.t. Ayhan), Lopez, Henrique (21’ s.t. Harroui); Berardi (38’ s.t. Ceide), Defrel (34’ s.t. Tressoldi), Traorè. All. Dionisi
Roma (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini (31’ s.t. Maitland-Niles), Smalling, Kumbulla; Karsdorp (37’ s.t. Perez), Mkhitaryan, Oliveira (23’ s.t. Cristante), Vina (31’ s.t. Veretout); Pellegrini; Felix (23’ s.t. Shomurodov); Abraham. All. Mourinho
Arbitro: Sig. Guida
Ammoniti: 18’ p.t. Ferrari (S), 20’ p.t. Mancini (R), 45’ +2’ Berardi (S), 45’ + 2’ Lopez (S), 33’ s.t. Ferrari (S), 38’ s.t. Kumbulla (R)
Espulsi: 33’ s.t. Ferrari (S)