Pulisic trequartista e le differenze con Loftus-Cheek. Il Milan con 'tre ali' può reggere anche contro le big?
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Per la prima volta in campionato, il Milan è sceso in campo dall’inizio con “tre ali”. Contro il Lecce, Pioli ha schierato insieme Pulisic, Leao e Chukwueze, complice l’assenza per squalifica di Loftus-Cheek. Naturalmente il più adattabile dei tre, cioè l’americano, è stato collocato sulla trequarti nel 4-2-3-1 di riferimento. Già risolto il mistero del titolo. Dopodiché resta ancora da risolvere tatticamente il vero dubbio che può essere sorto a qualcuno intorno al 6 minuto di gioco, quando proprio Pulisic “nel nuovo ruolo” ha realizzato uno splendido gol calciando dal limite dell’area, su assist di Chukwueze. Non è che questa formula iper offensiva, che per amor di paradosso chiamiamo delle “tre ali”, può insidiare il Milan che abbiamo apprezzato finora, ovvero quello della rimonta sulla Juve con Loftus-Cheek protagonista? Perché ora che si è visto che Pulisic può giocare e segnare anche così e considerando anche lo stato di forma di Chukwueze, mi rendo conto che a qualcuno il dubbio possa venire, sulla scia - non va dimenticato - di qualche fantasia tattica risalente alla scorsa estate. Ma il Milan con “tre ali” può reggere davvero contro le big?
TRA PRINCIPI E CARATTERISTICHE - Per rispondere a questa domanda, mi è sembrato opportuno concentrare l’attenzione sulla fase difensiva del Milan, questione sempre delicata. Già nella partita col Lecce, qua e là, si sono notate alcune ombre nella prestazione di Pulisic. Sottigliezze, forse, contro i salentini, ma potenziali problemi importanti un domani nei big match. Prendiamo ad esempio nell’immagine sopra questo giro-palla del Lecce di Gotti, ad altezza centrocampo. Pulisic, per caratteristiche e probabilmente anche su richiesta codificata dall’allenatore, da trequarti-attaccante ritiene giusto uscire in pressione su Blin che imposta fra i due centrali. Così facendo però si dimentica di Ramadani, che si inizia a posizionare alle sue spalle, pronto a ricevere da un terzo uomo.
Lo sviluppo dell’azione mostra chiaramente il bug nella contrapposizione del Milan. Il primo ad accorgersene è Tomori, che indica Ramadani solo in mezzo al campo. Notate i due interni di centrocampo Adli e Reijnders che, mossi a loro volta dai principi difensivi di Pioli, sono intenti a seguire i propri uomini, schiacciandosi di fatto sulla linea dei difensori e dunque lasciando spazio davanti alla difesa. Pulisic cerca di rimediare, ma è in ritardo, non ci arriverà. Da questa palla di Venuti per Ramadani, ma soprattutto da questo spazio generato, partirà il lancio dello stesso Ramadani per l’inserimento di Gonzalez che, benché seguito da Adli, riuscirà comunque a colpire la traversa con un bel colpo di testa.
Aggiungo soltanto un altro episodio per non farla lunga. Protagonista poco prima ancora Ramadani con un tiro dal limite deviato e respinto, che finisce sui piedi del solito Gonzalez. Anche in questo caso il posizionamento di Pulisic non è ideale per impedire al centrocampista avversario di eseguire una giocata offensiva potenzialmente importante. In una parola dovrebbe trovarsi preventivamente tra Gonzalez e la porta, anziché da quest’altra parte, cioè tra Gonzalez e il centrocampo dove invece si trova.
LOFTUS-CHEEK È FONDAMENTALE - Nonostante il bel gol di Pulisic contro il Lecce e al netto di qualche buona altra giocata dell’americano nel “nuovo ruolo” (poche in realtà), bisogna comunque riaffermare la centralità di Loftus-Cheek in questo Milan. È fondamentale per l’equilibrio dei rossoneri. Proprio per i principi che governano il sistema Milan e che Pioli instilla quotidianamente nei suoi giocatori, Loftus-Cheek è imprescindibile. Prendete questa ripartenza dell’Udinese. Adli e il centrocampo del Milan sono completamente saltati, Walace conduce palla al piede e alla difesa rossonera non resta che scappare.
È qui che torna utile la fisicità di Loftus-Cheek. In questi recuperi a protezione della difesa, quando essa è minacciata nelle transizioni a campo aperto.
Ma non solo, anche per mettere la giusta pressione davanti al centrocampo schierato e innescare quei break tanto decisivi nel calcio contemporaneo. Loftus-Cheek è quel trequarti-centrocampista che consente al Milan di adattarsi il più possibile alla natura dell’avversario, ora scivolando in un 4-3-3 ora tornando al 4-2-3-1. Dopodiché potrebbero benissimo coesistere Loftus-Cheek, Pulisic, Leao, Chukwueze e Giroud, ma in panchina andrebbe uno tra Reijnders e Adli. L’inglese inoltre verrebbe arretrato in mediana, limitandone probabilmente sia l’aggressività che la pericolosità. Non è escluso che Pioli possa arrivarci, ma dovrà valutare bene i possibili effetti collaterali.
GLI STRAPPI - Poi bisognerebbe chiedersi anche cosa aggiunge davvero Pulisic sulla trequarti rispetto a Loftus-Cheek. E cosa Pioli toglie o aggiunge al Milan puntando su Chukwueze in fascia al posto di Pulisic, o meglio accanto a Pulisic trequartista. In entrambi i casi temo che sia più la perdita che altro. Gli eventuali strappi di Pulisic lungo l’asse centrale il Milan li ha già con Loftus-Cheek. Anzi, semmai quelli dell’inglese sono ancora più devastanti perché sono più potenti. Si ha l’impressione che Loftus-Cheek “traini” tutta la ripartenza, come qui sopra contro il Bologna. Dove Pulisic, lanciato al massimo della velocità, può essere sbilanciato da una spinta, Loftus-Cheek è capace di restare in piedi e strappare ulteriormente, garantendo un’occasione concreta.
LE PALLE ALTE - Inoltre l’altezza, nel calcio, bene o male è sempre un fattore. Certo dipende dal contesto. Ma se il contesto è il Milan di Pioli, può tornare utilissima, come si evince da questa palla alta “non per Giroud” controllata da Loftus-Cheek contro il PSG, davanti agli occhi di Skriniar. Insomma una palla alta alternativa, che trova nel centrocampista inglese un riferimento secondo e garantisce ai disimpegni difensivi un altro sfogo notevole.
Per non parlare di questo gol contro il Bologna, che batte ancora sullo stesso tema e rilancia con la questione degli inserimenti a sorpresa in area, di cui Loftus-Cheek sta diventando sempre più un habitué.