Pulisic, Joao Felix, Leao e Gimenez: il Milan a 4 punte è sostenibile?
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UN’ALTRA MUSICA – Come sottolineavamo in precedenza, il Milan ha trovato la via del successo dopo una partita complessa, difficile sotto vari punti di vista. L’espulsione di Tomori, sul risultato di 0-0, ha rischiato di complicare i piani di Conceicao, trovatosi in inferiorità numerica con tutta una buona parte di seconda frazione da disputare. In seguito, per le fortune rossonere, ci sono stati due fattori che hanno cambiato il vento della sfida: l’ingresso di Pulisic, Gimenez e Leao e l’espulsione di Marianucci che ha ristabilito la parità numerica. E così, l’inconcludenza offensiva mostrata nel primo tempo dai meneghini – salvati dalla traversa sul tiro dell’ex Lorenzo Colombo – si trasforma in una musica intensa, spiccata, decisa. Da una ballad anni ‘20 a una rima di Jake La Furia, per fare un paragone musicale. Conceicao cala i suoi assi nella manica e produce numerose occasioni che portano l’Empoli a schiacciarsi in difesa, prima, e poi a trovare il doppio vantaggio con cui assicurarsi i tre punti.
UN NUOVO MILAN – E dalle ceneri di una vittoria che sembrava sfuggire, nasce la fenice di un nuovo Milan voglioso e desideroso di scrivere una nuova storia da qui a fine stagione. Gli obiettivi sono noti ai più: 4° posto e fare maggior strada possibile sia in Champions League che in Coppa Italia, magari portandosi a casa il secondo trofeo dell’annata dopo la Supercoppa vinta a Riyad. La versione ultra-offensiva della formazione rossonera ha già dato segnali incoraggiati: con la Roma c’è stata l’immediata intesa fra Gimenez e Joao Felix, a Empoli i leader Pulisic (autore di due assist) e Leao hanno preso per mano la squadra, trascinandola al successo. Ed è qui che nasce il vero obiettivo di Conceicao: rendere equilibrato e sostenibile questo schema ultra offensivo. Ma come?
I PRO – Partiamo ad analizzare i vantaggi di questa formazione tipo. La trasferta di Empoli ci ha fatto capire come i quattro tenori possano giocare tutti assieme, dividendosi il campo. Joao Felix funge da 10 di fantasia e legame fra i reparti, abbassandosi spesso e volentieri a cercare la sfera. Pulisic parte da destra e sfrutta gli spazi, Leao punta dalla fascia opposta e Gimenez riempie l’area di rigore, movimento di cui il Milan aveva necessariamente bisogno. Un quartetto così offensivo porta maggiori soluzioni, fantasia, estro e quel tocco di magia a cui il pubblico di San Siro vuole tornare a essere abituato. Per rendere sostenibile questo calcio, tutti questi giocatori devono essere disposti a sacrificarsi anche in fase difensiva. Un gioco tanto ambizioso è utilizzabile solo attraverso una fase difensiva e di non possesso di qualità, vista la presenza di un solo giocatore con caratteristiche di rottura come Fofana e altre due pedine a cui piace spingere come Reijnders in mediana e Theo Hernandez sulla sinistra. La sfida di Rotterdam in Champions contro il Feyenoord potrà aiutarci a capire se il 4-2-fantasia è davvero agibile per il Milan.
CONTRO – Anche perché i rischi sono chiari: sbilanciare eccessivamente la squadra, difendere poco e beccare qualche ripartenza di troppo. Con un occhio di riguardo anche per Reijnders, miglior marcatore di questo Milan insieme a Pulisic: l’olandese rischia di arretrare il proprio raggio d’azione, diventando più suggeritore che finalizzatore. Il timore è che rimanga bloccato maggiormente sulla mediana, per non esporre il Milan a ulteriori buchi in mezzo al campo. Tutto, dunque, affinché l’ingranaggio funzioni, dipenderà dalla volontà di sacrificio dei quei 4 lì davanti e dagli ordini imposti da Conceicao, da sempre chiaro sull’importanza della fase difensiva: “Un collettivo funziona quando i giocatori sono disponibili a sacrificarsi, a uscire dalla comfort zone”. E dalla volontà di Pulisic, Joao Felix, Leao e Gimenez passerà la sostenibilità di questo Milan versione All Stars. Una formazione possibile.
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