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    Pulisic è il miglior calciatore della Serie A: le chance Scudetto del Milan passano da lui

    Pulisic è il miglior calciatore della Serie A: le chance Scudetto del Milan passano da lui

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Quattro gol in Serie A dopo le prime 6 giornate: capocannoniere in coabitazione con Marcus Thuram, Dusan Vlahovic, Matias Retegui e Patrick Cutrone. I gol stagionali diventano 5 se aggiungiamo la splendida cavalcata - inutile tuttavia ai fini del risultato - contro il Liverpool in Champions League. Olivier Giroud, nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, dice che il Milan è da Scudetto e può fare strada anche in Europa. Una missione non semplice ma che può assumere consistenza se Christian Pulisic manterrà a lungo questa continuità di rendimento. Un giocatore più maturo, più consapevole dei suoi mezzi e apparentemente ancora più valorizzato nel sistema di gioco pensato da Paulo Fonseca. In prospettiva, non mi sembra un azzardo pensare all’americano come il vero crack di questa Serie A.

    GIROUD: "QUESTO MILAN RICORDA QUELLO DEL MIO SCUDETTO"


    Libero di svariare, partendo da destra per poi accentrarsi e guardare la porta avversaria. Già lo scorso anno lo statunitense, agli ordini di Pioli, aveva dimostrato di poter essere un’arma in più per il Milan, troppo dipendente dalle lune alterne della sua catena mancina ed in particolare dalla vena di Rafa Leao. Il primo anno italiano dell’ex Chelsea si era concluso con 12 reti in campionato, una in Champions League, due in Europa League ed un bottino complessivo di 11 assist (fonte transfermarkt): un apporto significativo, incrementato dall’ottimo avvio di questa stagione e che lo pongono sullo stesso livello del miglior calciatore del campionato scorso, vinto in trionfo dai rivali cittadini dell’Inter. Secondo il dato di Opta, esattamente come Lautaro Martinez, il contributo di Pulisic alla fase offensiva del Milan è stato di 31 reti, frutto di 19 gol e 12 passaggi decisivi.

    IL LIVERPOOL METTE GLI OCCHI SU PULISIC


    Ma se il Toro argentino necessita, come ciascun centravanti di essere assistito da una squadra che giochi per lui, che porti tanti uomini in avanti, la mia impressione è Pulisic abbia bisogno fino ad un certo punto di tutto questo. Certo, dopo l’avvio sofferto di stagione, Fonseca sembra aver trovato un’identità e una disposizione più efficace dei suoi migliori talenti, puntando proprio sul reparto che offre le maggiori garanzie e soluzioni. L’attacco. Con due esterni ultra-offensivi - Leao e Pulisic - e due punte vere come Morata ed Abraham. Ma il classe ‘98, più libero da compiti che lo limitino esclusivamente sulla corsia di appartenenza e più maturo, più leader tecnico di una squadra che ora sente sua, ci sta mettendo qualcosa di diverso. La classica scheggia impazzita con colpi da numero 10 moderno che può indirizzare in senso positivo ogni momento della partita in favore del Milan.

    In una corsa Scudetto che si preannuncia, sulla carta, più avvincente che mai - con quattro squadre a darsi battaglia, con Inter, Milan, Juventus e Napoli in lizza - può essere questo tipo di calciatore a risultare differenziale nella volata finale. Lautaro Martinez, Dusan Vlahovic e Romelu Lukaku proveranno a smentirmi, ma ad oggi non vedo nessuno in grado di spostare gli equilibri della nostra Serie A come Christian Pulisic.
     

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