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    PSG, rottura totale con Mbappé: Al-Khelaifi lo rimuove da stadio e store ufficiale. Ma la legge è con lui

    PSG, rottura totale con Mbappé: Al-Khelaifi lo rimuove da stadio e store ufficiale. Ma la legge è con lui

    • GS
    Il caso più eclatante della corrente estate di calciomercato. La rottura totale tra Kylian Mbappé e il Paris Saint-Germain assume dei connotati sempre più spiacevoli. Due prese di posizione estremamente differenti quelle intraprese da una parte dal centravanti transalpino e dall’altra dal presidente Nasser Al-Khelafi: l’asso classe ‘98 ha intenzione di rispettare il suo contratto in scadenza il prossimo 30 giugno 2024 per poi accasarsi a parametro zero al Real Madrid, mentre il patron qatariota sta cercando in tutti i modi di accelerare la sua cessione, per non disperdere un patrimonio da 400 milioni di euro tra valore del cartellino e ingaggio percepito. Ribadite le diametralmente opposte posizioni, bisogna addentrarsi maggiormente sulla decisione di Al-Khelaifi di tenere fuori rosa Mbappé, una scelta che, entro le prossime tre settimane dovrà essere rivista, se non revocata.

    COSA DICE LA LEGGE – La dinamica attuale del caso è fin troppo chiara: Mbappé resterà fuori rosa sino al 31 agosto, allenandosi a parte – insieme agli esuberi della società campione di Francia – e non venendo convocato per le prime sfide che attendono il PSG in Ligue 1. Il numero 7 salterà senz’altro la partita contro il Lorient ma è altamente probabile che non disputerà nemmeno un minuto nel corso di tutto il corrente mese di agosto. Una misura coerente con la necessità del PSG di cedere il giocatore e monetizzare, il più possibile, il suo addio. Tuttavia, la decisione dovrà essere revocata al termine del calciomercato, quindi a partire dal prossimo 1° agosto. A sostegno di Mbappé, arriva infatti la legge: non è consentito al club francese escludere il campione del Mondo 2018 dagli allenamenti con il resto dei compagni di squadra, una volta terminato il mercato, e non si può impedire al giocatore di utilizzare le strutture messe a disposizione dal centro sportivo del Paris, come regolamentato dall’articolo 507 del contratto per i giocatori professionisti in Francia.

    SCENARI FUTURI – Lo scenario che vede Mbappé, dunque, avulso a tutte le dinamiche di squadra non regge. È un castello destinato a crollare fra tre settimane. Anche perché, se così non fosse, il sindacato dei giocatori ha già espresso la sua opinione in merito, pronti a portare il caso al comitato legale della LFP, denunciando il PSG e Al-Khelaifi stesso. Il caso, in sostanza, ritornerà poi in mano al tecnico Luis Enrique: se la legge, ancora una volta, aiuta Mbappé specificando che non è possibile tenere in tribuna un giocatore per motivi puramente extra-sportivi – leggasi il rifiuto a esercitare l’opzione di prolungamento del contratto – nulla vieta all’allenatore ex Barcellona e Roma di non schierare il proprio fuoriclasse per scelta tecnico-tattica. Viene difficile pensare che si possa far a meno di uno dei giocatori più forti al mondo ma i segnali puntano esattamente in questa direzione. Segnali riassunti dall’assenza di merchandising, intitolato a Mbappé, nello store del PSG a Parigi. Nessuna sua maglietta in vendita, un chiaro messaggio della proprietà, desiderosa di liberarsi il prima possibile di questa spinosa situazione. Ma non solo: la sua immagine è stata rimossa dai cartelloni pubblicitari al Parco dei Principi.
     
    Il centravanti classe ‘98, intanto, continua ad allenarsi ma il suo futuro rimane nebuloso. Da Madrid, nel mentre, rimangono fiduciosi e aspettano una dichiarazione ufficiale da parte dell’ex Monaco: se aprirà alla cessione già quest’estate, allora Florentino Perez tenterà l’assalto, altrimenti si aspetterà il tesseramento a parametro zero a luglio 2024. Nel mezzo, gli Europei in Germania e le Olimpiadi a Parigi. Il futuro di Mbappé è ancora tutto da scrivere.

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