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    PSG, Mbappé fuori rosa: cosa dicono i regolamenti e gli scenari all'orizzonte

    PSG, Mbappé fuori rosa: cosa dicono i regolamenti e gli scenari all'orizzonte

    • Gabriele Stragapede
    Continua a tener banco la situazione legata a Kylian Mbappé, escluso dalla tournée che la formazione parigina disputerà in Giappone e Corea del Sud. Un fulmine che ha squarciato il già fin troppo poco sereno cielo di Parigi, con il PSG stufo di sottostare alla volontà del fenomeno transalpino e decisa a ribadire la sua ferrea posizione.

    LA SITUAZIONE – Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo la vicenda. Mbappé, pronto a coronare il sogno della sua carriera professionale e a legarsi, a parametro zero, a partire dalla prossima estate al Real Madrid, ha deciso di non esercitare l’opzione unilaterale di rinnovo del contratto con il PSG. Una scelta che ha indispettito (e non poco) il presidente Nasser Al-Khelaifi che, lo scorso 5 luglio, ha fornito un ultimatum a Mbappé: rinnovare l’accordo in scadenza nel 2024 o cambiare casacca nel corso del mercato estivo. Ultimatum che il numero 7 parigino ha deciso di non rispettare, ribadendo la propria volontà: ultimo anno all’ombra della Tour Eiffel e addio a zero, direzione Madrid. Ed è qui che si inserisce l’ultima mossa di Al-Khelaifi: esclusione dalla tournée. Una soluzione che rischia di avere notevoli conseguenze.

    MBAPPE’ FUORI ROSA – L’esclusione dal gruppo squadra per le prossime amichevoli in Asia ci pongono di fronte a un nuovo scenario per Mbappé: fuori rosa – nel “loft” previsto per ogni club di Ligue 1 - e allenamenti a parte. Un contesto che, dato l’immenso talento del giocatore, sembrava irrealizzabile o almeno difficilmente immaginabile. Intanto, sino al prossimo 31 luglio, il campione del Mondo 2018 avrà la possibilità di attivare la clausola per rinnovare il suo contratto sino al 2025, soddisfacendo i desideri di Al-Khelaifi. Un desiderio che, però, entra in netto contrasto con la volontà di Mbappé. E ora, dunque, il futuro prossimo del classe ‘98 rischia davvero di essere ai margini della rosa di Luis Enrique. Uno scenario che non preoccupa il centravanti transalpino – che, secondo le ultime indiscrezioni dalla Francia, non vorrebbe nemmeno presentarsi alla sessione d’allenamento insieme agli esuberi del club - ma che, al contempo, non sarà semplice gestire in casa PSG, visto che la società sarà in ogni caso costretta a reintegrare il giocatore dopo il 31 agosto.

    1° SETTEMBRE: SARA’ REINTEGRO – Per spiegare la situazione riguardante i regolamenti in Francia, arriva l’articolo 507 del contratto dei calciatori professionisti che cita: “le società devono fornire ai propri giocatori professionisti sotto contratto i mezzi per allenarsi per consentire loro di raggiungere o mantenere un livello di condizione fisica sufficiente per le competizioni“. Inoltre, la data limite entro il quale il Paris Saint-Germain potrà tenere fuori rosa Mbappé è quella del 31 agosto: dal 1° settembre, a mercato concluso, se il giocatore non sarà ancora stato ceduto e se non si sarà costituito un gruppo alternativo di almeno dieci giocatori - tra cui lo stesso Mbappé - di cui facciano parte giocatori sotto contratto con il Psg (tra professionisti e componenti delle selezioni giovanili), allora dovrà essere reintegrato in rosa. Finisce qui? No, assolutamente no. Perché i problemi per il Paris Saint-Germain sono appena cominciati.

    L’INDAGINE DEL SINDACATO – Ad alimentare la pressione nell’ambiente parigino ci sta pensando l’UNFP (Union Nationale des Footballeurs Professionels) ovvero il sindacato dei calciatori professionisti francesi che, nel corso di queste ultime ore, ha pubblicato un comunicato ufficiale volto a denunciare la pratica del “loft” – vista come emarginazione dei componenti della rosa – e a ribadire l’importanza del rispetto dei contratti di lavoro professionistici in essere. Il PSG viene quindi richiamato al rispetto delle regole vigenti, particolarmente stringenti in materia nel calcio francese. In sostanza, l’UNFP ribadisce come il club parigino debba rispettare le volontà del proprio giocatore, il cui contratto scade solamente il prossimo giugno e, dunque, a tutti gli effetti, ancora un elemento della rosa di Luis Enrique. Sino a tale data, Mbappé deve beneficiare delle stesse condizioni di lavoro del resto della squadra, evitando di esercitare pressioni affinché si realizzi lo scenario della cessione anticipata, tanto desiderata da Al-Khelaifi. Tutto ciò poiché, secondo la legge francese, la pratica rappresenta una vera e propria molestia morale, come confermato dalla decisione della Corte d’Appello di Reims nel gennaio 2020. Per concludere, l’UNFP si riserva il diritto di agire per ogni possibile via legale – penale o civile che sia -. La telenovela Mbappé è appena iniziata.

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