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    Proteste a Milano per la mostra fotografica: ci sono i neonazisti della Azov

    Proteste a Milano per la mostra fotografica: ci sono i neonazisti della Azov

    • Giacomo Spurio
      Giacomo Spurio
    La mostra fotografica allestita in centro a Milano si chiama “Eyes of Mariupol, uno sguardo negli occhi dei difensori”, con grandi installazioni in via Dante fino al 17 settembre.

    Promossa dall’associazione dei giovani ucraini, ha ricevuto il patrocinio del primo Municipio.

    In queste foto compaiono i militari della Azov e la locandina è un primo piano di Denys Prokopenko, ex comandante del battaglione Azov noto per il passato da ultras della Dinamo Kiev e per le simpatie neonaziste.

    Per questo motivo la mostra è finita al centro delle polemiche.

    Sono state già inviate centinaia di mail al Comune, con la richiesta di sospendere immediatamente l’evento; è stato organizzato anche un flash mob chiedendo l’interruzione della mostra. Per prima aveva protestato Rifondazione comunista, visto che la Azov è riconosciuta come una formazione neonazista.

    Poi lo ha fatto anche il console russo a Milano, Shtodim, che si è rivolto al sindaco Sala per esprimere “profondo sdegno” per l’omaggio ai militari noti per le stragi commesse, non solo a Mariupol ma in tutto il Donbass.

    Inoltre lo stesso console, nella lettera scritta al sindaco, ha ricordato come proprio in questi giorni si festeggiano gli 80 anni dalla liberazione dell’occupazione fascista del Donbass; sottolineando che per la popolazione locale, la quale ha provato sulla propria pelle i crimini di guerra, i militanti del battaglione non sono eroi, ma solamente feroci assassini.

    Si pone in una posizione opposta invece il Consolato Generale d’Ucraina a Milano, il quale ha dichiarato che le polemiche emerse dimostrano ancora una volta quanto sia influente la propaganda russa.

    L’imbarazzo rimane anche nel comune, dove un consigliere di maggioranza della lista Sala, Fedrighini, si è dissociato dal patrocinio.

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