Processo Juve, ora che succede? I tempi rischiano di allungarsi oltre la fine della stagione. E c'è pure l'altro filone...
E ora che succede? Il pronuciamento odierno del Collegio di Garanzia del Coni, che sospende momentaneamente la punizione in termini di punti (-15) nella classifica dell'attuale campionato di Serie A nei confronti della Juventus per il filone sulle plusvalenze del processo sportivo e rinvia nuovamente ogni tipo di verdetto alla Corte di Appello Federale, apre scenari di ogni tipo circa il futuro del club bianconero. Aprendo in particolare alla possibilità che una decisione definitiva possa arrivare soltanto dopo la conclusione del campionato - prevista per il prossimo 4 giugno - o addirittura oltre la conclusione della stagione sportiva 2022/2023, prevista per il 30 giugno. Lasciando in eredità una classifica sub-judice e, teoricamente, rimandando i tempi di una sanzione nei confronti della Juve alla stagione prossima.
I TEMPI - La sentenza odierna, che parla di rinvio alla Corte di Appello Federale "con nuova composizione" e dunque con giudici differenti rispetto a coloro i quali - Torsello in testa - avevano comminato il -15 in classifica giudicando troppo morbida la richiesta di -9 del Procuratore Federale Chiné, dovrà ora essere motivata in tempi compresi tra i 15 giorni (se verrà evidenziato un carattere d'urgenza) e i 30 giorni. Dal momento della pubblicazione delle motivazioni, sarà possibile stabilire la nuova udienza, nel corso della quale verrà richiesto - come recita il dispositivo emesso dal Collegio di Garanzia del Coni - di rideterminare le responsabilità dei singoli amministratori della Juve in carica al momento dei fatti contestati ed eventualmente la nuova sanzione. Fin qui il discorso appare lineare, ma non si può escludere che questa stessa udienza possa essere impugnata "per violazioni di diritto" e portare ad un ulteriore slittamento dei tempi. Va considerato poi che, dal momento della nuova decisione della Corte di Appello Federale, le parti avrebbero 30 giorni a disposizione per presentare eventuale ricorso e tornare per una seconda volta al terzo grado di giudizio, il Collegio di Garanzia del Coni, che di conseguenza avrà poi sessanta giorni per fissare un'altra udienza.
E L'ALTRO PROCESSO? - In parole povere, un pronunciamento definitivo sulla classifica di questo campionato potrebbe scivolare oltre il mese di giugno e, in tutto questo, non si tiene in considerazione il decorso dell'altro filone di indagine, quello relativo alla manovra stipendi della Juventus, ai rapporti con gli agenti e alle partnership sospette con alcune società. Giunti alla chiusura delle indagini, la Juve e i suoi dirigenti hanno tempo entro il 27 aprile per presentare le rispettive memorie difensive e solo allora il procuratore potrà pronunciarsi optando per un nuovo rinvio a giudizio o per un'archiviazione. L'ipotesi che i due processi sportivi possano trovarsi a procedere in parallelo è tutt'altro che da escludere, come quella che l'esito dell'uno condizioni la conclusione dell'altro. Considerazioni, suggestioni, ragionamenti: la stagione 2022/2023 del calcio italiano rischia di rivelarsi infinita, con conseguenze in un modo o nell'altro su quella che verrà.
I TEMPI - La sentenza odierna, che parla di rinvio alla Corte di Appello Federale "con nuova composizione" e dunque con giudici differenti rispetto a coloro i quali - Torsello in testa - avevano comminato il -15 in classifica giudicando troppo morbida la richiesta di -9 del Procuratore Federale Chiné, dovrà ora essere motivata in tempi compresi tra i 15 giorni (se verrà evidenziato un carattere d'urgenza) e i 30 giorni. Dal momento della pubblicazione delle motivazioni, sarà possibile stabilire la nuova udienza, nel corso della quale verrà richiesto - come recita il dispositivo emesso dal Collegio di Garanzia del Coni - di rideterminare le responsabilità dei singoli amministratori della Juve in carica al momento dei fatti contestati ed eventualmente la nuova sanzione. Fin qui il discorso appare lineare, ma non si può escludere che questa stessa udienza possa essere impugnata "per violazioni di diritto" e portare ad un ulteriore slittamento dei tempi. Va considerato poi che, dal momento della nuova decisione della Corte di Appello Federale, le parti avrebbero 30 giorni a disposizione per presentare eventuale ricorso e tornare per una seconda volta al terzo grado di giudizio, il Collegio di Garanzia del Coni, che di conseguenza avrà poi sessanta giorni per fissare un'altra udienza.
E L'ALTRO PROCESSO? - In parole povere, un pronunciamento definitivo sulla classifica di questo campionato potrebbe scivolare oltre il mese di giugno e, in tutto questo, non si tiene in considerazione il decorso dell'altro filone di indagine, quello relativo alla manovra stipendi della Juventus, ai rapporti con gli agenti e alle partnership sospette con alcune società. Giunti alla chiusura delle indagini, la Juve e i suoi dirigenti hanno tempo entro il 27 aprile per presentare le rispettive memorie difensive e solo allora il procuratore potrà pronunciarsi optando per un nuovo rinvio a giudizio o per un'archiviazione. L'ipotesi che i due processi sportivi possano trovarsi a procedere in parallelo è tutt'altro che da escludere, come quella che l'esito dell'uno condizioni la conclusione dell'altro. Considerazioni, suggestioni, ragionamenti: la stagione 2022/2023 del calcio italiano rischia di rivelarsi infinita, con conseguenze in un modo o nell'altro su quella che verrà.