Processo Corona, parla un poliziotto: 'Sculli grosso malavitoso, gli ha perpetrato un'estorsione'
Un poliziotto del commissariato milanese Garibaldi-Venezia, nell'ambito del processo a Fabrizio Corona, ha parlato anche di Giuseppe Sculli, ex calciatore di Genoa, Lazio e Juventus e nipote del boss 'ndranghetista Giuseppe Morabito. Ecco le dichiarazioni riportate da Adnkronos: "Corona era molto spaventato perché Sculli è un grosso malavitoso. Corona ha sempre rispettato le prescrizioni, noi lo monitoravamo costantemente e gli altri uffici d'Italia, quando magari lo fermavano casualmente per un controllo, ci chiamavano subito. Noi avevamo il piano della giornata di Corona, c'era un monitoraggio costante, vari uffici ci segnalavano la sua presenza per gli eventi che faceva in giro e ci dicevano se, come a volte succedeva, la serata alla fine era saltata. Al momento dello scoppio di una bomba carta sotto casa Corona, ho immediatamente pensato a Sculli, Gli aveva chiesto un prestito senza resa in pratica. Forse 500mila euro ma non ricordo esattamente. Io ci ho ravvisato un tentativo di estorsione e gli ho sempre detto di denunciare quell'estorsione ma lui preferiva evitare, e poi la notte tra il 14 e il 15 agosto scorso mi ha chiamato dicendomi 'mi è scoppiata una bomba carta sotto casa"