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Preziosi: "La Juve dia tempo a Motta. Juric alla Roma come Gasp all'Inter: aveva i senatori contro"
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A cominciare dall'attuale tecnico della Juventus: "Credo che Thiago Motta abbia bisogno di un attimo di tempo. Ha un suo gioco, credo che un certo tipo di impostazione abbia bisogno di tempo. Lui è un grande uomo, si fa rispettare, con la società e i giocatori. Credo possa dare risultati importanti”.
Tempo che la Roma non ha avuto pazienza di concedere a Ivan Juric: “Juric alla Roma era un po’ come quando Gasperini era andato all’Inter, aveva tutta la vecchia guardia, i senatori che in qualche modo lo osteggiavano. Così è successo a Roma. Juric cosa poteva fare? Quando poi tutti, anche il pubblico stesso, dopo il licenziamento di De Rossi, si è visto un po’ l’atteggiamento che non favorisce dei risultati e una coesione che una squadra deve avere”.
Altro pupillo di Preziosi è Raffaele Palladino, un tempo giocatore del suo Genoa e oggi tecnico della Fiorentina: “So che valore potesse avere. Mi ha sorpreso subito nel passare dalla Primavera del Monza alla prima squadra, ha avuto un’accelerata alla sua carriera. Credo che il lavoro che sta facendo lo sta dimostrando. Così come non si discute Thiago Motta o lo stesso Gilardino. Gilardino è un ottimo allenatore, se avesse avuto le tre pedine vendute probabilmente parleremmo di un’altra classifica".
L'imprenditore campano ha infine parlato dei tanti imprenditori stranieri che stanno investendo nel calcio italiano: “Chi entra nelle società pensa di trovare l’eldorado, in realtà non è così. In Italia il calcio è una cosa troppo seria. Siamo un popolo di tifosi, non di sportivi. Siamo sempre pronti a criticare. E nello stesso tempo i risultati economici non sono quelli che probabilmente gli investitori si aspettavano. Abbiamo il 60% di società in mano agli stranieri. Credo che loro pensano che l’intrattenimento sia il business del futuro ma credo non si rendano conto che certe cose, come strutture e modello, in Italia non si possono fare. In America si divertono con lo sport, noi soffriamo”.