Presidente Chieti: 'Se i calciatori non imparano cosa vuol dire sacrificarsi li caccio via a calci in c...'
Giorgio Pomponi, presidente del Chieti Calcio, ha parlato dopo la bizzarra decisione di fare allenare la squadra alle 6 del mattino (foto Gazzetta.it), dopo la brutta sconfitta con l'Isernia, nel girone F di Serie D. Intervistato a Tutti Convocati su Radio 24, ecco le sue parole: "I giocatori devono capire che cosa significhi sacrificarsi, altrimenti li caccio a calci in c... Quello che è successo domenica è ignobile e non esiste nel modo più assoluto. L’allenatore non ha colpe, perché in campo va la squadra. Logicamente è sempre più facile cacciarne via uno che cacciarne via 20, però in questo caso sembrava di vedere un film di fantascienza. Ogni tanto bisogna riportare i giocatori alla realtà vera, che non è quella di un calciatore che addirittura è di categorie minori come la Serie D. Certi atteggiamenti non vanno assolutamente bene, per questo ho deciso di svoltare, di far capire loro cosa significa sacrificarsi e fare quello che fa il 99% del popolo italiano, che si alza la mattina presto e torna a casa la sera tardi. Mi auguro che domenica i giocatori facciano quello che devono fare, perché si può perdere, ma con dignità e la maglia intrisa di sangue non di sudore. Stiamo facendo sacrifici altissimi senza aiuti da parte di nessuno solamente noi imprenditori, ecco perché poi uno rode ancora di più. Qui c’è gente che lavora 12 ore al giorno: i calciatori sono privilegiati. In Serie A i giocatori guadagnano milioni di euro, ma se dici loro di fare due doppie alla settimana si fanno venire i capelli dritti. Mentre c’è chi a fine mese non riesce ad andare avanti. Sono discorsi fatti e rifatti, però purtroppo è la cruda realtà. Questi signori si devono mettere in testa che la gente si fa un mazzo tanto per 13-14 ore al giorno per mille euro, perciò quello che fanno loro in una doppia sessione di un'ora e mezza equivale a zero nella vita".
